Ha solo 22 anni eppure ha già ottenuto importanti riconoscimenti grazie al suo linguaggio poetico. Sarà solo l’inizio di una rivoluzione?


“L’alba è nostra, prima ancora che ci sia dato accorgersene. […] Ci stiamo sforzando di dar vita ad un Paese che sia devoto ad ogni cultura, colore, carattere e condizione sociale. E così alziamo il nostro sguardo non per cercare quel che ci divide, ma per catturare quel che abbiamo davanti”.

E’ con queste parole che la giovane poetessa Amanda Gorman è entrata nelle case di tutto il mondo, in un tempo in cui la poesia sembra ridotta solo a un ricordo. La 22enne, pelle scura e cappotto giallo, è stata infatti scelta per accompagnare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel giorno dell’insediamento, conquistando tutto il pubblico, con il suo componimento poetico “The Hill We Climb”.

Conclusa nella notte dell’assedio a Capitol Hill, la poesia porta con sè la speranza e la forza di chi vuole ripartire nonostante le cicatrici di una nazione in divenire e dove chiunque può diventare chi vuole: “Noi, gli eredi di un Paese e di un’epoca in cui una magra ragazza afroamericana, discendente dagli schiavi e cresciuta da una madre single, può sognare di diventare presidente” ha recitato durante la cerimonia.


La riscoperta della poesia

Oltre i vari entusiasmi che hanno fatto letteralmente schizzare i numeri sui profili social della giovane attivista, a sorprendere di più è il grandioso messaggio dietro questa particolare apparizione: la poesia non è morta, è viva, è accanto a noi, e può comunicarci ancora molto con la sua sensibilità e la sua potenza.

E’ per questo che la storia di Amanda non è riducibile, forse, solo a un simbolo per gli Stati Uniti, ma per tutto il mondo: la poesia, composta e pronunciata da questa giovane molto determinata, ha scosso ognuno di noi con il suo linguaggio.

Quando è iniziato questo percorso? Amanda Gorman ha cominciato a comporre poesie paradossalmente per superare un problema del linguaggio, e da lì, è stato un crescendo: a 16 anni è stata nominata Youth Poet Laureate di Los Angeles e, qualche anno dopo, è diventata la prima National Youth Poet Laureate. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro di poesie dal titolo The One for Whom Food Is Not Enough, ma recentemente ha anche firmato un contratto con l’agenzia di moda IMG Model e il 7 febbraio reciterà versi inediti a Tampa prima del calcio d’inizio del match tra Tampa Bay e Kansas City.

Ispirandosi ai discorsi di Martin Luther King e Abraham Lincoln, Amanda Gorman declina la sua poetica secondo i valori, per combattere il razzismo, la differenza e l’emarginazione, in nome dell’inclusione. E’ il caso di dirlo, il suo attivismo è fatto di poesia, ma una domanda dobbiamo porcela: i tempi sono maturi per aprire una nuova era della poesia o le parole di Amanda si perderanno presto nell’aria proprio come molte altre (sorprendenti) novità?