Costeranno di più? Ci saranno ritardi nelle consegne?


La crescita non indifferente dei prezzi delle materie prime e dell’energia colpisce anche il settore editoriale e il rischio è una minore offerta di libri e riviste, ritardi nelle consegne, possibili aumenti dei prezzi per il pubblico dei lettori, oltre gravi problemi per l’editoria scolastica.

L’allarme è stato lanciato dall’Associazione Italiana Editori (AIE), dall’Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES) e dalla Federazione Carta Grafica che, di fronte alla grave emergenza, chiedono al Governo un credito di imposta sull’acquisto di carta grafica per fini editoriali. “Una misura urgente a favore della sostenibilità dell’industria editoriale e necessaria per contribuire alla resilienza della filiera, di primaria importanza per il Paese e già faticosamente impegnata a gestire le delicate sfide del mercato” affermano all’unisono.


L’aumento del costo della carta si fa già sentire

I rincari energetici stanno già mettendo a rischio di stop alcuni segmenti produttivi come quello delle riviste stampate in rotocalco – spiega Emanuele Bona, presidente di Federazione Carta Grafica -. Ma per tutti i settori della stampa editoriale e commerciale l’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità, date le ovvie difficoltà a trasferire a valle tali rincari”.

“A questo scenario si aggiungono le problematiche legate a una scarsa reperibilità della materia prima, anche a causa del processo in atto di riconversione della produzione verso le carte per imballaggi” aggiunge.


L’aumento del prezzo di copertina: un grave rischio

“Dopo due anni molto positivi, l’emergenza carta pesa come una grave minaccia sul mondo del libro – afferma Ricardo Franco Levi, presidente di AIE –. Gli insopportabili aumenti del prezzo schiacciano i margini di tutti gli editori traducendosi per quelli di varia (saggi e romanzi) nel rischio di aumenti di prezzo di copertina, una strada che non è nemmeno percorribile per gli editori scolastici soggetti a tetti di spesa imposti per legge”.

“Agli aumenti del prezzo si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento che rendono ancora più difficile programmare la produzione e assicurare una puntuale distribuzione. Di nuovo, con una particolare attenzione per l’editoria scolastica impegnata a garantire alla scuola e alle famiglie la disponibilità dei libri di testo nelle scadenze legate al calendario dell’anno scolastico” aggiunge Levi.


Tagliare la cultura è un danno serio

“L’energia e le materie prime rappresentano il cuore della produttività – è il commento di Ivo Alfonso Nardella, presidente di ANES -. L’aumento di energia e carta mette in seria difficoltà anche il comparto della comunicazione tecnica scientifica e più in generale di settore”.

“Diminuire o peggio interrompere il flusso di informazioni e aggiornamento professionale nuoce gravemente al tessuto industriale e professionale italiano che sta iniziando a riprendersi – conclude -. Tagliare la cultura significa creare un danno alla produzione interna che ha sempre più bisogno di aggiornamento per affrontare le sfide che questa epoca di transizioni ci impone”.