Pappagalli verdi e Buskashì hanno scosso coscienze e sensibilità raccontando teatri di guerra


“Quel che facciamo per loro, quel che possiamo fare con le nostre forze, è forse meno di una gocciolina nell’oceano. Ma resto dell’idea che è meglio che ci sia, quella gocciolina”. Oggi è un giorno triste per tutti: ci ha lasciato, all’età di 73 anni, Gino Strada, chirurgo d’urgenza e fondatore di Emergency, l’associazione indipendente nata per portare cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

Ciò che però ci resta di lui è il suo operato, la sua determinazione, il suo bisogno di aiutare il prossimo sfruttando al massimo i propri mezzi: la sua professionalità. E parte di questo lo si continua a respirare in tutto ciò che Emergency ha costruito, ma anche nei libri che ci ha lasciato Gino Strada.

Due suoi libri, in particolare, hanno scosso coscienze e sensibilità: si tratta di “Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra” e “Buskashì. Viaggio dentro la guerra“, due opere sicuramente in grado di restituire almeno una parte di quello spirito e impegno di colui che può essere definito un chirurgo visionario, anche dopo la morte.


Pappagalli verdi

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In “Pappagalli verdi“, titolo che riprende il nome di un tipo di mina antiuomo di produzione sovietica, Gino Strada raccoglie una serie di memorie relative ai teatri di guerra che l’hanno visto in azione: Iraq, Pakistan, Ruanda, Afghanistan, Perù, Kurdistan, Etiopia, Angola, Cambogia, ex-Jugoslavia e Gibuti. In questo libro, che si può dire di giornalismo, vengono ritratti ricordi strazianti e amarezze vissute nella sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell’Onu e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale.


Buskashì

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Buskashì. Viaggio dentro la guerra” è invece la storia di un viaggio che inizia il 9 settembre 2001 con l’assassinio del leader Ahmad Shah Massud, due giorni prima dell’attentato alle Torri gemelle di New York. Mentre tutte le organizzazioni internazionali lasciano il paese, un team di Emergency attraversa l’Afghanistan sotto i bombardamenti per riaprire l’ospedale di Kabul. Si tratta di un viaggio nella tragedia delle vittime, e insieme una riflessione sulla guerra, sulla politica internazionale, sull’informazione e sul mondo degli aiuti umanitari raccontata dagli unici testimoni occidentali della presa di Kabul.


Zona Rossa

Fonte: feltrinellieditore.it

Ma Gino Strada ha scritto anche di epidemia: in “Zona Rossa“, con Roberto Satolli, il fondatore di Emergency, racconta come il mondo, nel 2014, ha tremato di fronte a un minuscolo virus, l’Ebola. Gino Strada è volato in Africa, insieme al coautore – medico e giornalista – e ha potuto, con tanti altri volontari vedere con i propri occhi e documentare quell’altra “guerra”.