Un libro dai marcati toni provocatori: “Per cambiare il sistema patriarcale occorre eliminare gli uomini”


Scuotere le coscienze tramite la rabbia e spingere le donne all’azione: Manifesto Scum è una delle opere più conosciute di Valerie Solanas, la scrittrice e artista di strada che diede una scossa alla storia del femminismo.

L’autrice forse è conosciuta più per aver ferito a colpi di pistola il padre della PopArt Andy Warhol negli anni ’60, ma con la sua teoria dello “scum”, in inglese “feccia, scarto, pattume” e la sua attività letteraria Solanas funse da catalizzatore per la rabbia repressa di tante donne, finendo per accendere la miccia che fece esplodere il femminismo radicale negli Usa e poi in Europa.


Toni chiaramente provocatori

La sua opera, dai toni sarcastici ma soprattutto provocatori, mina i tabù del tempo: ribalta il ruolo assegnato all’uomo dalla società patriarcale, descrivendo i membri dal sesso maschile come inferiori e capaci di pensare solo istintivamente. Per poi arrivare all’azione violenta: “per cambiare il sistema occorre eliminare gli uomini“.

Come facilmente intuibile, Manifesto Scum fu accolto con molte riserve, tanto che l’editore, come espresse l’autrice stessa, modificò considerevolmente il testo. Sarà così che l’opera sarà poi autoprodotta (e venduta per strada dalla scrittrice stessa) e oggi rispolverata nella sua edizione integrale e fedele all’originale.

Solanas, determinata nello scuotere le coscienze femminili, in un’intervista rilasciata all’epoca chiarisce però che “l’organizzazione (per eliminare gli uomini, ndr) è inventata, ipotetica, solo un meccanismo retorico. Non esiste nessuna organizzazione chiamata Scum, la penso come uno stato mentale”. Per il volere dell’autrice quindi l’opera non deve essere interpretata nella sua aggressività, ma compresa nel suo aspetto provocatorio e sarcastico.


L’esperienza di vita nei suoi libri

Nonostante le sue sottolineature, l’autrice venne più volte marchiata con il termine di “pazza”. Con uno sguardo più profondo sul contesto sociale, Solanas fu una donna dalla personalità complessa: visse la maggior parte della sua vita senza fissa dimora e così morì. Sicuramente la sua rabbia è stata influenzata dall’esperienza vissuta fin dalla giovane età: da bambina Solanas infatti subì in famiglia abusi sessuali; da adolescente partorì due figli che le furono tolti; fu rinchiusa più volte in alcuni ospedali psichiatrici in condizioni disumane e per vivere fu costretta a prostituirsi.

L’esperienza difficile di vita non può che rispecchiarsi sul tono e sui contenuti dei libri di Valerie Solanas, ma il suo essere ai margini della società non sarà mai romanticizzata, estetizzata o offerta in maniera patetica o vittimistica. La sua è una rabbia lucida mista a un umorismo tagliente che ha lo scopo di coltivare nelle donne il seme della ribellione.


L’opera riscoperta nella sua edizione integrale

Manifesto Scum è ancora oggi in grado di sconvolgere con le sue parole forti, in grado di dare all’opera una risonanza anche nella letteratura femminista odierna. Per questo, nella sua edizione integrale è stato ripubblicato in ebook (da Vanda Edizioni nel 2021) e in audiolibro (su Storytel e letto dalla potente voce di Paola Giglio). Oltre il testo, di grande interesse l’introduzione interamente dedicata alla storia dell’autrice.