Dopo essere stata assessore per il Comune di Genova e averne dichiarato azioni di malgoverno, l’autrice oggi è attivista e divulgatrice anche in tv


“Ho passato queste ore a stabilire cosa dire: tutto, niente, qualcosa. Ma se penso ai valori che ogni amministratore pubblico dovrebbe rispettare, non posso che fare un’unica scelta, che è quella di dire la verità, qualsiasi siano le conseguenze“.

E’ con queste parole che l‘ex assessore Elisa Serafini – classe 1988 e di ala liberale – lascia il suo incarico politico a livello locale nella città di Genova nel 2018 e inizia a riordinare le idee per mettere nero su bianco la sua intensa seppur breve esperienza politica nel Comune.

Ho preferito una rinuncia all’incarico che una rinuncia ai principi“, è questa la motivazione mossa dall’ex assessore oggi fondatrice del Forum Economia Innovazione – denominato da Serafini come “il primo incubatore no profit di politiche pubbliche in Italia” – e ospitata in alcuni programmi politici televisivi anche internazionali.


Quando tutto ebbe inizio

Trasparenza, efficienza, verità: sono questi i principi guida che hanno condotto Elisa Serafini a iniziare una carriera politica in salita, fatta di nemici, ostacoli fisici e diffamazioni, ma anche tante soddisfazioni.

Con il suo libro “Fuori dal Comune”, pubblicato in crowdfounding, Elisa si è tolta qualche sassolino dalla scarpa e ha dato il via al suo percorso verso la denuncia di alcuni casi vissuti durante l’esperienza politica nel Comune affinchè non solo a Genova ma in tutta Italia si pongano le basi per creare in futuro una politica più trasparente, dove tutto sia più chiaro agli occhi dei cittadini.

Attraverso la sua opera di circa 150 pagine, Serafini racconta episodi di clientelismo, familismo, concorrenza che hanno finito per condurla alla scelta (seppur sofferta) di lasciare il proprio incarico pubblico.

“Ciò che ho vissuto e raccontato non è stato sempre facile – scrive l’autrice – Psicologicamente, umanamente, ho affrontato situazioni in cui avrei preferito di certo non trovarmi. Ma se ciò che ho vissuto e raccontato, se ciò che ho scelto di fare, sarà servito anche solo a instaurare un seme di dubbio, di denuncia, d’interrogativo nelle persone, ne sarà valsa la pena“.


Testimonianza diretta e documentata

Elisa Serafini ci mette la faccia a fare nomi e cognomi di persone e aziende importanti, cifre economiche e fondi ricevuti, raccontando senza tanti giri di parole esempi concreti di corruzione, malgoverno e burocrazia, con alla mano prove in messaggi e registrazioni. Tuttavia l’autrice non induce il lettore a guardare i singoli casi da una lente politica, ma partendo dal presupposto che il bene per il pubblico – e non per il privato – conti, restando fedele all’idea della politica come res publica.

Elisa Serafini nel suo libro, però, bacchetta anche i cittadini: durante la sua esperienza nella politica locale infatti, l’ex assessore racconta di come ci sia stato chi si è recato in Comune per “sistemare” un parente, chi ha beneficiato di spazi che non gli erano necessari, chi ha detto “no” a prescindere ad alcune iniziative proposte dall’amministrazione.

Infine, Elisa Serafini chiude il suo testo di denuncia con una riflessione d’ampio raggio che si propone anche ottimistica: “Abbiamo milioni di pagine di storia da scrivere, migliaia di problemi da risolvere e tantissime opportunità dietro l’angolo. Ci sarà un futuro, se lo vorremo“.