Domenica 7 ottobre è uscito il 358° numero della rivista “la Lettura” del Corriere della Sera. Il blog dell’editore ha selezionato alcuni articoli che ha trovato più interessanti. Ecco quali sono.


La Lettura è una delle riviste letterarie più amate dai lettori forti, perchè al suo interno si trovano ottimi consigli di lettura, articoli interessanti che trattano il variegato universo editoriale, con prospettive e occhi nuovi; ma, come in tutte le riviste ci sono articoli che attirano maggiormente l’attenzione.

Ecco quali sono gli articoli che il blog ha apprezzato di più.


Il racconto della realtà non è mai la realtà – di Alessandra Sarchi (p.29)

Nella sezione Narrativa straniera, troviamo un articolo piuttosto riflessivo, che presenta a grandi linee il libro edito da Einaudi “Resoconto” della scrittrice canadese Rachel Cusk.

Il volume, con meno di duecento pagine, lascia trapelare come sia falsa la credenza dell’uomo di poter raccontare un avvenimento senza alterarlo: “La scrittrice […] e il suo alter ego narrativo si dispongono con infinita disponibilità ad ascoltare, e riascoltare, a confrontare le versioni di un medesimo episodio, perchè raccontando rielaboriamo e selezioniamo, confezionando una realtà che di rado combacia con l’accaduto, ma è piuttosto la trascrizione infedele e rivelatrice di ciò che siamo”.

Primo libro di un trittico, “Resoconto” unisce la capacità di descrivere la vita di ogni giorno con l’abilità di riflettere circa le strutture linguistiche con le quali l’uomo intesse il racconto di ciò che vive.

I personaggi che popolano il romanzo sono numerosi, finiscono per formare “un coro di voci intrecciate” che “espongono fatti, esplorano sentimenti e ricordi, deformandoli censurandoli comprimendoli fino a farli diventare tollerabili, perchè la vita è sempre un insieme di progetti abbozzati, e imprevedibilmente cambiati dagli eventi”.


Le 10 scritture (più una) che nessuno capisce – di Silvia Ferrara (p.36-37)

Nella sezione Lingue, l’articolo di Silvia Ferrara esordisce con una domanda: perchè il mistero ci affascina? Ognuno avrebbe un parere personale, ma ciò che l’autrice scrive è esemplare: “Forse perchè lancia una sfida alla nostra creatività, mette alla prova intuito, dedizione, metodo”.

Una delle invenzioni sicuramente più misteriose è la scrittura, le cui origini rimangono ancora da scoprire. “Fino ad un paio di generazioni fa, l’idea prevalente era di un’unica invenzione, avvenuta in Mesopotamia, seimila anni fa: da qui si sarebbe diffusa la scrittura. Oggi, invece, ipotizziamo quattro invenzioni (in Cina, Egitto, Mesoamerica e Mesopotamia), anche se altri focolai creativi sono possibili (la Valle dell’Indo o l’Isola di Pasqua).”

Per portare alla luce certezze in più riguardo questo mistero, l’autrice dell’articolo, docente in Filologia egea presso l’Università di Bologna, grazie al bando European Research Council che le ha permesso di studiare approfonditamente le origini della scrittura, ci racconta cosa ha scoperto durante la sua particolare esperienza.


Cine-scritture.  Il film indaga arte e artisti – di Vincenzo Trione (p.50-51)

In Documentari, l’articolo di Vincenzo Trione descrive “un genere ibrido, in bilico tra cinema documentario e cinema sperimentale”. I film-saggi, infatti, o sarebbe meglio chiamarli critofilm – restando fedeli ad una categoria coniata negli anni Cinquanta dallo storico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti – presentano un “ampio corpus testuale”, dove le “immagini sono usate come strumenti dalle forti valenze interpretative”. Quale sarà il fine ultimo di tali documentari che hanno come oggetto di indagine l’arte? “Divulgare e far capire meglio al pubblico l’arte, alludendo sempre all’esistenza di livelli ulteriori”.

L’articolo è ispirato alla 23° edizione di Artecinema, il Festival internazionale di film sull’arte contemporanea, che sarà inaugurata l’11 ottobre presso il Teatro San Carlo di Napoli e che avrà come programma 25 documentari in lingua originale, con le relative traduzioni, su illustri personaggi d’arte, ma anche di fotografia e architettura.