“Tra mitologia e contemporaneità, Recalcati affronta quello che preferiamo non raccontare di noi”

I tabù del mondo. E’ un saggio con meno di 200 pagine quello di Massimo Recalcati, psicanalista e docente italiano noto a livello nazionale nel campo della psicologia.

I tabù del mondo si può definire come una guida attraverso la mitologia e la contemporaneità, tesa ad analizzare psicologicamente e filosoficamente la spinta, il desiderio proprio dell’uomo di trasgredire il cosiddetto “tabù”.

Esistono diverse forme di tabù: quella della verginità e del contatto fisico (che ha dominato quasi tutte le epoche storiche); ma anche quella dell’avarizia e della superbia (che ci riporta al Trecento dantesco).

Partendo dalle origini greche e latine (ricorrendo anche alla mitologia), fino ad approdare ai giorni nostri, dove hanno trovato terreno fertile nuovi tabù, come quello dell’educazione e dell’eutanasia, l’autore accompagna il lettore in un percorso fatto di riflessione sulla figura umana e sulla sua tendenza a superare i limiti imposti, che siano leggi o tabù.

Nel mondo animale non esistono regole, tuttavia,

infrangere i tabù non è solo l’ambizione della perversione ordinaria del desiderio umano, ma è anche quella della scienza [come si può notare nel campo medico, dove eutanasia e aborto portano con sè una particolare forma di tabù, ndr].

Quella che viene offerta dal saggio non è una riflessione a senso unico, ma finisce per scindersi in due: da una parte vi è la versione ideologica-superstiziosa, dall’altra quella forma di tabù concepita come “ammonimento e indice simbolico, segno che la vita non ci appartiene […], ma è qualcosa che porta con sè la cifra – trascendente e impossibile da svelare – del mistero”