La volontà di chi si batte per portare i libri in una piccola cittadina inglese, lo scontro con chi vuole distruggere un sogno: tutto questo in “La casa dei libri”


Inghilterra 1959, il coraggio di una donna di aprire una libreria in una piccola cittadina costiera, la determinazione di avvicinare il popolo alla lettura e lo scontro con un’insidiosa nemica. Ciò che non manca a Florence Green è il coraggio. Sarà proprio questo a muovere le scene di La casa dei libri, adattamento cinematografico del romanzo La libreria di Penelope Fitzgerald.

Un film che immerge nelle atmosfere di quella cittadina ancora ignara dal risveglio culturale del dopoguerra e nelle conversazioni che porteranno Florence a simpatizzare con alcuni e a scontrarsi con altri, in particolare con una terribile mano determinata a distruggere il suo sogno.


La casa dei libri: una storia di sacrificio e felicità in bilico

Durante le scene si vedrà la libreria nascere e crescere con grande gioia di Florence, che, dopo la morte del marito, torna finalmente a sorridere. Tanti i sacrifici, i rischi che la protagonista decide di prendere a gamba tesa. Ma la felicità si rivela in costante bilico.

La casa dei libri ha ottenuto anche numerosi riconoscimenti per la sua qualità. Nel 2018 ha ricevuto tre premi Goya come Miglior film, Miglior regista, Miglior sceneggiatura non originale.

La locandina di “La casa dei libri”

Chi era Penelope Fitzgerald?

In questa storia non mancano i riferimenti autobiografici che si possono scovare conoscendo l’autrice del libro. Come Florence, Penelope Fitzgerald aveva lavorato in una libreria che si trovava in una cittadina sulla costa dell’East Anglia non così facilmente raggiungibile come l’immaginaria Hardborough. Inoltre, anche la scrittrice britannica, viveva in una casa vicino al porto che era soggetta ad allagamenti e la sua libreria sembrava infestata dai fantasmi.

Penelope Fitzgerald è nata nel 1916 e si è laureata a Oxford nel 1939. Ebbe varie esperienze di lavoro e di vita, fra l’altro il giornalismo e la storia dell’arte. Iniziò a scrivere opere narrative all’età di sessant’anni. Quasi tutti i suoi romanzi hanno vinto premi prestigiosi fra cui il Booker Prize. Oltre La libreria, tra i suoi libri Il fiore azzurro (1998), L’inizio della primavera (1999), Il cancello degli angeli (2001), Il Fanciullo d’oro (2002), Voci umane (2003), La casa sull’acqua (2003), Innocenza (2004) e Strategie di fuga (2008). La scrittrice si è spenta nel 2000.


“Nella parabola si riconosce chi si batte per la civiltà”

La vita di Florence, nonostante la lontananza con le generazioni di oggi, è ancora in grado di toccare le corde del sentire odierno. Al centro un grande coraggio che, anche se può rivelare risultati fallimentari, non “può essere portato via da nessuno” e può illuminare la via ai più giovani. Questa storia insomma è in grado di offrire, come ha espresso il critico e traduttore Masolino d’Amico, “in un contesto di malinconica, irresistibile ironia, una parabola in cui si riconosce chiunque si batta, magari pateticamente, per la civiltà“.

Il libro La libreria, edito Sellerio, è uscito nel 1999; il film La casa dei libri, con la regia di Isabel Coixet, nel 2017, è disponibile su Chili.