Per Fazi Editore una storia di resistenza femminile, prima puntata di una trilogia


Una storia di resistenza femminile nell’antica Pompei, il primo “capitolo” di una trilogia. Le lupe di Pompei trasporta in un’epoca lontana dove si scoprono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, e Cressa. Loro sono schiave, costrette alla prostituzione nel bordello cittadino dal padrone Felicio.

Nella Pompei antica, che procede ignara incontro al proprio destino – vivendo contrasti abissali tra ricchezza e miseria -, uomini e donne, cittadini liberi e schiavi privi di qualunque diritto, queste ragazze che abitano il postribolo tentano ogni giorno di sopravvivere alla brutalità delle loro notti.

Il bordello di Pompei è preservato benissimo ed è parte del giro turistico – afferma l’autrice inglese, Elodie Harper, in un video pubblicato da Fazi Editore -. Se ci siete stati avrete potuto vedere le cinque celle e anche i letti dove le donne lavoravano. Gli affreschi erotici e anche i graffiti delle stesse donne e alcune parole lasciate dai clienti. Da qui ho preso i nomi delle ragazze e anche alcuni tratti delle loro personalità”.

Queste donne vengono viste in maniera molto sessualizzata, ancora oggi – prosegue Harper – e io ho voluto allontanarmi da ciò e cercare di pensare a loro come persone, a tutti gli aspetti delle loro vite all’infuori della prostituzione: i loro amori, le speranze, i sogni e le ambizioni. Ho voluto immaginarmi anche come queste donne ci erano finite lì”.

Pompei è l’ambientazione perfetta – aggiunge l’autrice -, perchè al contrario di altri siti del mondo romano contiene molti dettagli sulla vita quotidiana dei suoi abitanti: le taverne dove mangiavano, le strade dove camminavano, i dipinti alle pareti, i messaggi che si scambiavano”.

Qualcuna, come Amara, ricorda un passato di libertà ed è decisa a riconquistarlo con ogni mezzo; altre, al contrario, sono nate schiave e non hanno conosciuto un’esistenza diversa. Ma nonostante il dolore di ogni storia personale e la continua gara per procacciarsi clienti, denaro e pane, le lupe possono contare le une sulle altre, farsi custodi delle reciproche debolezze e paure, proteggersi a vicenda ogni volta che è possibile, senza perdere la capacità di cogliere minuscole gioie quotidiane, ma soprattutto senza perdere la speranza: le strade di Pompei sono piene di opportunità e perfino chi non ha più nulla può trovare un’occasione per rovesciare la sorte in suo favore.


L’autrice

Con Le lupe di Pompei (Fazi Editore), primo capitolo di una trilogia imbastita sullo sfondo di una realtà lontana nel tempo ma brulicante di vita, Elodie Harper mette in scena un denso racconto di resistenza umana e femminile, riuscendo a dar voce alle donne le cui storie sono rimaste ai margini della Storia.

L’autrice di questo romanzo è una giornalista e scrittrice inglese. Ha studiato Letteratura latina come parte del suo corso di laurea in Lettere all’Università di Oxford. I suoi racconti hanno vinto diversi premi, tra cui il Bazaar of Bad Dreams nel 2016, assegnato da Stephen King.

Le lupe di Pompei è il suo romanzo d’esordio ed è già in corso di pubblicazione in sedici paesi. In Inghilterra ha avuto un successo clamoroso, raggiungendo i vertici delle classifiche di vendita e conquistando la critica, i librai e, soprattutto, i lettori.