Conversazioni con l’intelligenza artificiale arriva al sesto appuntamento. Questa volta abbiamo chiesto a ChatGPT di scrivere un racconto giallo in stile Agatha Christie. Se la sarà cavata?


Lo stile della regina del giallo è inconfondibile. Le sue atmosfere misteriose, i suoi ambienti affascinanti, gli intrighi ingegnosi, il grande intuito degli investigatori. Questa volta abbiamo deciso di mettere alla prova ChatGPT, chiedendo di scrivere un racconto seguendo le orme di Agatha Christie. L’intelligenza artificiale avrà superato la sfida? Vi facciamo leggere il racconto e poi lo analizziamo.


L’ultima corsa del treno per Bath, un’indagine di Hercule Poirot

Capitolo 1 – Un biglietto per Bath

Era una sera gelida di novembre, con la nebbia che si insinuava come un ladro nei vicoli di Londra. La stazione di Paddington ribolliva del solito trambusto delle partenze serali: il clangore dei portabagagli, i fischi dei conduttori, le voci dei passeggeri che cercavano l’ultimo posto a sedere. In mezzo a tutto questo, un uomo si muoveva con calma assoluta: Hercule Poirot.

Indossava un impeccabile cappotto di lana grigia con bavero di velluto e un cappello rigido leggermente inclinato. I suoi baffi, come sempre, erano perfettamente curati.

«Mon ami,» disse rivolgendosi al Capitano Hastings che lo accompagnava, «un viaggio in treno è come un piccolo teatro: c’è chi entra, chi recita la sua parte… e talvolta, ahimè, anche chi esce di scena in modo tragico.»

Hastings ridacchiò. «Speriamo che questa volta nessuno “esca di scena”, Poirot. È solo una breve gita a Bath, per rilassarci.»

Poirot si limitò a sollevare un sopracciglio, enigmatico. Poco dopo, i due salirono a bordo del treno delle 18:40 per Bath, sistemandosi nel vagone di prima classe. Il treno partì puntuale.

Nel vagone erano presenti altri cinque passeggeri:

  • Il colonnello Harold Braithwaite, uomo corpulento, con una voce tonante e modi militareschi.
  • Miss Leonora Fielding, attrice teatrale dal fascino ambiguo, avvolta in una pelliccia troppo costosa per il suo nome poco noto.
  • Mrs. Emily Blackstone, una vedova americana vestita di nero lucido, con accento del Midwest e un sorriso sospetto.
  • Mr. Graham Finch, bibliotecario magro e nervoso, sempre con un libro in mano.
  • Mr. Edwin Marlowe, uomo di mezza età, silenzioso, con una valigetta stretta tra le mani.

La tensione aleggiava già nell’aria, ma nessuno avrebbe potuto prevedere ciò che stava per accadere.


Capitolo 2 – Un cadavere nella nebbia

Il treno correva veloce tra le campagne avvolte dalla bruma quando, appena prima della fermata a Swindon, un grido stridulo spezzò il silenzio. Era una hostess del vagone ristorante.

«Signori! Aiuto! C’è un uomo… è morto!»

La confusione si diffuse tra i passeggeri. Poirot fu il primo ad alzarsi. Raggiunse con passo rapido la cabina da cui era venuto il grido. All’interno, Mr. Edwin Marlowe era seduto su una delle poltrone, il capo inclinato, gli occhi vitrei. Davanti a lui, una tazza da tè mezza piena. Accanto a una delle sue scarpe giaceva un foulard di seta femminile, piegato malamente.

Poirot si chinò sul corpo. Nessun segno di colluttazione, né ferite visibili. La porta era chiusa a chiave dall’interno.

«Un classico, Hastings. Un uomo morto in una stanza chiusa. È quasi… un invito personale a utilizzare le cellule grigie, n’est-ce pas?»


Capitolo 3 – Il passato che torna

Dopo che il treno fu fermato a Swindon e messo sotto controllo, Poirot cominciò i suoi interrogatori.

Colonnello Braithwaite dichiarò di non conoscere la vittima. Disse di aver dormito per quasi tutto il viaggio, “abitudine militare”. Ma Poirot notò che il suo bastone da passeggio aveva una testa cava, come se potesse contenere qualcosa.

Miss Fielding sorrise languidamente. «Lo conoscevo appena. Lo avevo incontrato in un ricevimento a Cheltenham. Era un uomo che sapeva troppi segreti degli altri. Ma io? Non avrei mai motivo di uccidere un notaio.»

Mrs. Blackstone, la vedova americana, si disse sconvolta. «Avevo preso un sonnifero poco dopo la partenza. Dormivo profondamente. Non ho sentito nulla.»

Poirot le chiese se portasse medicinali con sé. Lei esitò, poi disse che aveva delle pastiglie “solo per dormire”. Hastings trovò strano che non ne sapesse esattamente il nome.

Mr. Finch, il bibliotecario, era visibilmente teso. Disse di aver visto Mr. Marlowe parlare con una donna sulla banchina prima della partenza. «Mi sembrava arrabbiato. Discutevano animatamente.»

Poirot si fece restituire la tazza. «L’odore è floreale… gelsomino? Ma sul treno servono solo tè nero o Earl Grey. Interessante.»


Capitolo 4 – Tutti mentono

Poirot chiese il permesso di esaminare i bagagli. Trovò una scatola di tè al gelsomino nella borsa di Mrs. Blackstone, insieme a un piccolo flacone nascosto nel doppio fondo: arsenico.

«Vuole spiegarmi, madame?»

La donna, colta di sorpresa, rispose: «È una reliquia di mio marito. Era un chimico. Lo porto con me come… come ricordo.»

Poirot le lanciò uno sguardo glaciale.

Nel frattempo, Hastings notò che il foulard ritrovato sul luogo del delitto aveva un’iniziale ricamata all’interno: “B.F.”

Poirot sorrise. «B come Braithwaite… Frederick era il secondo nome di sua moglie defunta, vero, colonnello?»

Il militare impallidì. «Sì… ma come ha fatto a finire lì?»

Poirot non rispose subito. Era tempo di riunire tutti e svelare la verità.


Capitolo 5 – Le cellule grigie parlano

Nel vagone principale, Poirot parlò con calma, le mani giunte.

«Signori, Mr. Marlowe non è stato ucciso per denaro o per caso. Era un notaio. Custodiva segreti. Uno di questi riguardava il testamento della defunta moglie del colonnello Braithwaite. La signora, sapendo di essere tradita con sua sorella, aveva cambiato il proprio testamento in favore di un ente benefico per vedove di guerra. Marlowe era l’unico a sapere del cambiamento, e stava per rivelarlo.»

Mrs. Blackstone sgranò gli occhi.

«Ma non ha avuto il tempo. Il colonnello e la sua complice — lei, madame — hanno agito per primi. Il tè al gelsomino fu preparato prima della partenza. Marlowe era già debole quando è salito. Poi è stato avvelenato, e infine sistemato nella cabina. La porta fu chiusa usando una chiave falsa, nascosta nel bastone del colonnello.»

Poirot estrasse la chiave dal bastone, con eleganza. Un mormorio percorse il vagone.

«E il foulard? Un errore emotivo. Un ricordo della moglie. Volevate forse dare un senso romantico alla vostra vendetta? Purtroppo… le cellule grigie non sono sensibili a queste debolezze.»


Epilogo – Il ritorno a Londra

I due colpevoli furono consegnati alla polizia alla stazione di Bath. Poirot tornò al suo posto con un’espressione serena.

Hastings sospirò. «Mi domando solo perché hai accettato questo viaggio in treno, Poirot.»

L’investigatore sorrise. «Ah, Hastings… perché sospettavo già che qualcosa sarebbe accaduto. E, come sempre, il delitto prende il treno con noi.»


Analisi

Bisogna riconoscere che il compito che abbiamo assegnato all’intelligenza artificiale non è stato semplice. Racchiudere in un racconto di dimensioni limitate le sfumature stilistiche di Agatha Christie è piuttosto difficile se non impossibile. Sia per una macchina che per un uomo. E qui non dobbiamo perdere di vista la base dell’intelligenza artificiale, ovvero che si forgia grazie all’emulazione umana e non per capacità proprie superlative.

In particolare, lo spazio (ridotto) a disposizione non ha permesso ai vari personaggi di essere delineati con grande cura, caratteristica che ha privato la storia di possibili sottotrame e risvolti che avrebbero potuto confondere il lettore e fagli mancare la strada verso la risoluzione del caso.

La stessa attenzione verso la psicologia dei personaggi avrebbe potuto far riflettere maggiormente sul movente, sulle motivazioni che hanno portato a compiere il crimine. Anche i dialoghi avrebbero potuto essere più ambigui e allo stesso tempo più illuminanti.


Gli elementi in comune tra Agatha Christie e intelligenza artificiale

Bisogna considerare, tuttavia, che ci sono degli elementi in comune con la scrittura di Agatha Christie come il personaggio dell’investigatore belga Hercule Poirot che, oltre brillante nelle sue intuizioni, adopera le sue tipiche espressioni verbali.

Anche le caratteristiche degli ambienti e dei personaggi ritornano in questo racconto. Il treno si trova nel famoso romanzo Assassinio sull’Orient Express, dove un uomo viene trovato morto all’interno della propria cabina.

Per quanto riguarda i personaggi, inoltre, tutti portano con sé attributi sociali che li rendono facilmente visualizzabili perché comuni. Ma non si tratta di banalità, ognuno proviene da classi sociali e status diversi che rendono la narrazione più intrigante: qui, ad esempio, troviamo un notaio severo, un colonnello in pensione, una vedova americana, un timido bibliotecario.

A ritornare sono anche gli indizi che vengono analizzati dall’investigatore, piccoli dettagli che, se studiati con attenzione dal lettore, permettono di scoprire il o i colpevoli, poco prima o insieme a Poirot. I gialli piacciono proprio per questo. Tuttavia, bisogna notare che in questo breve testo sono pochi i segnali che possono aiutare effettivamente nello studio dell’indagine.

In questo racconto generato dall’intelligenza artificiale si trovano anche elementi che richiamano il primo romanzo di Christie, Poirot a Style Court, come la morte per avvelenamento e il personaggio di Hastings, che ha già aiutato l’investigatore belga a risolvere un caso di omicidio.

In conclusione, possiamo dire che il giallo creato dall’intelligenza artificiale presenta somiglianze evidenti con lo stile di Agatha Christie, ma anche delle ovvie imperfezioni, come è normale che sia.

L’immagine in evidenza è stata creata con l’intelligenza artificiale

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