Il successo di una scrittrice di fama mondiale:

Isabel Allende

L’autrice che mi accingo a presentare è conosciuta in tutto il mondo per la sua originalità, lo stile unico, la scrittura delicata, ma potente quanto un tuono. Sto parlando di Isabel Allende, l’autrice di moltissimi romanzi quali La casa degli spiriti (1982), Eva Luna (1988), Paula (1995), Il quaderno di Maya (2011), Il gioco di Ripper (2013) e L’amante giapponese (2015) – che ho recensito in questo blog –

Isabel Allende, nonostante il successo e la grande fama a livello mondiale, non ha avuto una vita semplice. Fin dai suoi primissimi anni, a causa del divorzio e del nuovo matrimonio di sua madre, la piccola Isabel passa dalla casa del nonno, a Santiago, che offrirà l’ispirazione per il suo primo romanzo La casa degli spiriti, a quella in Bolivia, in Europa e poi in Libano. Ma ciò che non è mai mancato a Isabel e a i suoi fratelli è la possibilità di studiare e di vivere dignitosamente. Negli anni ’60, infatti, l’autrice diventerà giornalista e avrà la possibilità di tornare in Cile e di sposarsi con Michael Frìas, con cui avrà due figli: Paula e Nicolàs.

Presto però, a seguito del colpo di Stato di Pinochet, Isabel e la sua famiglia si trasferisce a Caracas, in Venezuela. Ma il divorzio dal marito e il successivo matrimonio con William Gordon, la costringono ad un nuovo trasferimento, questa volta in California.

Nel 1991 però, un evento tragico segnerà per sempre la vita della scrittrice. La figlia Paula, all’età di 28 anni si ammala di una malattia rara e spietata, che la porta rapidamente al coma e poi alla morte. Durante tale periodo di sofferenza, l’autrice annota i più bei ricordi condivisi con la figlia in una sorta di biografia, che pubblicherà in seguito con il titolo Paula.

Da questo momento in poi, la scrittura della Allende muta, passando dalla letteratura per l’infanzia (La città delle bestie, Il regno del drago d’oro, La foresta dei pigmei), a quella per l’adolescenza (Il quaderno di Maya), per poi narrare l’anzianità e il ciclo di una vita intera (L’amante giapponese).

Da questi anni in poi, molti saranno i riconoscimenti internazionali che l’autrice cilena riceverà, tutti in onore di una scrittura singolare, tanto penetrante quanto evocativa. Sicuramente, il talento ha giocato un ruolo privilegiato nella conquista di tali premi, ma non bisogna trascurare il fatto che anche le esperienze personali vissute hanno contribuito allo sviluppo, in piccola o grande parte, di successo e stile narrativo.

Sara Erriu