Chiarisco subito che le iniziative editoriali di cui vi parlo oggi sono tutte tratte dall’estero. Allo stesso tempo però, affermo che il mio intento non è quello di marcare il divario tra Italia e altri Stati europei ed extra-europei, ma di proporre uno spunto, l’ispirazione necessaria per rendere la lettura un bene condiviso e in costante ascesa anche nel nostro bel Paese.
Mi riferisco alle scelte compiute un po’ ovunque, dalla Germania alla Francia, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, al fine di incrementare e rendere a portata di tutti la lettura.
Che cosa avranno mai fatto di così particolare in queste zone?
Ben sette, quasi otto anni fa, in Germania – precisamente ad Amburgo – due editori (Bettina von Bülow e Martin John), per trasformare un’abitudine dannosa in una più favorevole e sana, hanno deciso di convertire alcune macchinette destinate alla vendita di sigarette in contenitori per l’acquisto di libri. Ovviamente, i formati cartacei sono stati ridotti al minimo affinchè possano essere inseriti e venduti all’interno di questa tipologia di macchinette. Sicuramente, il formato piccolo dona anche molti vantaggi ai lettori, le stesse caratteristiche positive che ora offrono alla massima potenza gli e-book.
Ma ancora più contenuti, alla stregua di lunghi scontrini usa e getta, sono i racconti offerti gratuitamente a Grenoble (Francia), presso alcune stazioni metropolitane. L’idea di stampare piccoli racconti, la cui lunghezza varia a seconda dell’attesa del proprio treno, è stata pensata dalla casa editrice francese Short Édition e dal sindaco della città , per proporre un’alternativa all’ormai classica abitudine di consumare l’attesa dietro al cellulare.
A modificare la funzione delle macchinette a favore della letteratura ci hanno pensato anche gli americani, con la vendita, tramite le classiche bolle di plastica – un tempo destinate alle caramelle o a piccoli giocattoli per bambini – di brevi poesie, da “gustarsi” nei momenti di relax o addirittura regalare. L’iniziativa è stata curata da alcune librerie indipendenti di Brooklyn ed è stata mossa da un proposito solidale piuttosto importante: il sostenere una campagna di beneficenza.
Per chi ama i libri antichi, invece, in Canada è presente, dal 2012, Biblio-Mat, un distributore che offre – al prezzo di soli 2 dollari – libri rari a uscita casuale, il tutto per permettere a volumi ritrovati in soffitta o in scantinati di avere una nuova vita ed essere di formazione per le nuove generazioni.
Ma a chi si deve il principio di questa iniziativa editoriale?
Per chi non lo sapesse, l’intento di rendere la cultura alla portata di tutti non è nuova, ma risale a fine ‘700, quando in Inghilterra sono state realizzate alcune biblioteche mobili, presso le quali la cosiddetta middle class poteva entrare a contatto con diversi libri e volumi, soprattutto di narrativa.
Il primo vero e proprio distributore automatico di libri però, risale al 1822, nel momento in cui si fa forte l’esigenza di far circolare – a grandi livelli – idee sovversive, a favore della libertà di stampa. Tale distributore, un macchinario self-service piuttosto rudimentale, è stato costruito dal libraio Richard Carlile, affinchè i lettori potessero acquistare libri rivoluzionari, all’epoca suscettibili di denuncia. Per mezzo di questo strumento, infatti, si sono potuti sviluppare modi di pensare differenti, in nome di una libertà e di una ribellione senza pari, aprendo la strada ad un nuovo modo di concepire la società .
Parola d’ordine… condivisione
Oggigiorno, nella società della condivisione, si possono trovare anche piccole biblioteche a cielo aperto, dove è possibile prendere in prestito, o addirittura donare libri, secondo il principio del book-sharing. New York, Berlino e Londra hanno aderito a questa iniziativa. In queste città infatti, è possibile trovare antiche cabine telefoniche, alberi con intagliati spazi dove vengono raccolte pile di libri.
Ma l’Italia?
Molte, se non moltissime sono le città , gli Stati del mondo che si sono ispirati a queste iniziative singolari e ne hanno sviluppate di nuove. Ma quanto dovremo aspettare prima che queste iniziative raggiungano l’Italia? Non siete impazienti di poter acquistare o prendere in prestito dei libri presso questi piccoli, ma potenti medium letterari?
Articolo a cura di Sara Erriu