“La scrittura è qualcosa che deve partire dal cuore, ma solo se continuerai a studiare i risultati arrivano”


Alcuni giorni fa vi abbiamo proposto la recensione del libro La cacciatrice di storie perdute, che ripercorre le vicende di due protagoniste, nonna e nipote: la prima vissuta in India durante gli anni della dominazione britannica, tra il 1930 e gli anni ’40; la seconda, nata e cresciuta a New York. Una storia, quella raccontata da Sejal Badani, sull’importanza di rimanere se stessi nonostante le discriminazioni. In occasione abbiamo avuto l’onore di intervistare l’autrice. Ecco cosa ci ha raccontato.

Nel tuo libro parli del conflitto tra genitori e figli, in particolare di quello tra madre e figlia. Ti sei basata su qualche esperienza reale?

Sono cresciuta ascoltando la storia della mia nonna materna, che è morta dopo essere stata punta da un insetto e aver avuto gravi allucinazioni dovute alla malattia. Quelli che l’hanno conosciuta parlavano di una donna incredibile, gentile e generosa con tutti. La sua morte, molto simile a quella di Amisha, fu veramente una tragica storia. Sono molto riconoscente a mia madre, comunque, che ha allevato me e le mie sorelle con un amore incondizionato. Lei è davvero la nostra eroina.

Hai svolto ricerche specifiche per scrivere questa storia?

Ho impiegato anni nel fare ricerche e sono grata del tempo speso perché ho imparato molto riguardo all’epoca in cui è ambientata la storia.

Uno dei temi del tuo libro è il limite che le convenzioni impongono a chi voglia cambiare la propria posizione sociale. Questo problema si riscontra tuttora, anche in ambito lavorativo, a causa di pregiudizi. Tu hai mai incontrato difficoltà nel cambiare la tua professione e nell’intraprendere la carriera di scrittrice?

Sono infinitamente grata per la mia laurea in legge. Mi ha dato maturità, pazienza e mi ha reso una scrittrice migliore. E’ stato un meraviglioso trampolino di lancio nel mondo della scrittura. Sono riconoscente ai miei colleghi e ai lettori che mi hanno supportato incondizionatamente e hanno sostenuto il mio lavoro. Professionalmente, non sarei dove sono senza di loro.

Che consiglio daresti a chi volesse diventare scrittore o scrittrice?

Penso che la scrittura, come molte imprese creative, sia qualcosa che deve partire dal cuore. “Le stelle prima o poi si allineeranno” se continuerai a lavorare alla tua arte e manterrai le tue convinzioni. Io ho continuato a scrivere, a partecipare a corsi di scrittura, a leggere spesso e non ho mai smesso di provare e di crederci.

Sappiamo che ti piace viaggiare. Quale città italiana vorresti visitare?

Amo l’Italia, è davvero un bel posto. E’ difficile limitarsi ad un’unica città perché tutte hanno esperienze uniche e straordinarie da offrire, ma Venezia è decisamente la mia preferita.

Intervista a cura di Rossella Belardi