Per i suoi temi forti il romanzo è stato rifiutato più volte dagli editori rimanendo nel cassetto una decina d’anni


Una settimana prima del nono compleanno di Isobel Callaghan, sua madre disse, in un tono di vago rammarico: Quest’anno niente regali! Quest’anno dobbiamo essere molto parsimoniosi. Lo ripeteva ogni anno, in quell’occasione

E’ così che inizia il romanzo di Amy Witting – ristampato nella nuova edizione Garzanti -, una storia di violenza psicologica nei legami femminili tra una madre e una figlia (che alcuni studiosi considerano autobiografici).

Ma in questo romanzo c’è il riscatto, la lotta per raggiungere la propria indipendenza e la propria realizzazione.

Resistette alla tentazione e continuò a disfare la valigia, con la modesta ambizione di sapere affronatare la vita, di dimostrarsi all’altezza. Aveva un’idea molto personale della vita, come di una stanza tutta per sè per la quale avrebbe scelto i mobili: nessuna rabbia, nessuna passione illecita, niente colpi della sorte


Un romanzo di formazione

In un certo senso, “La lettrice testarda” si può definire un romanzo di formazione, una tensione verso il non nascondere più la propria natura ribelle, di ragazza intellettualmente dotata, che sembra rappresentare una minaccia per la sua famiglia.

La giovane protagonista non si arrende: riesce sempre (spesso con grandi spese) a ritagliarsi uno spazio per coltivare la sua passione per le parole e le storie, perchè i libri per lei alla fine sono la sua libertà, il suo credo e la sua ancora di salvezza.

E anno dopo anno, Isobel si costruisce la sua strada nel mondo, fino a prendere le sembianze di una donna ormai autonoma: “Il destino era più severo di qualsiasi direttrice scolastica. O lottava per guadagnare più soldi, oppure avrebbe continuato a essere un peso”.


Romanzo autobiografico?

Dignità, determinazione e indipendenza non sono però solo gli attributi che guidano il percorso di formazione di Isobel, ma anche dell’autrice stessa. Pubblicato per la prima volta nel 1989, La lettrice testarda finisce per essere vittima stessa dello spirito del tempo: il testo agli albori viene rifiutato più volte per i suoi temi trattati e le sue note “cupe”. “Nessuna madre si è comportata così con una figlia” commenta una stimata editor dell’epoca. Ma dopo una decina d’anni arriva la pubblicazione e il romanzo si rivela fin da subito un bestseller, entrando a far parte dei finalisti del Miles Franklin Award. All’epoca la scrittrice aveva ben 71anni!

Il pianto si è calmato. La sensazione di membra che si stiravano, di mani slegate, era tale che capì poter poter scegliere di essere una scrittrice. Bastavano una penna e un quaderno, non ci voleva altro, per essere una scrittrice scadente. Brava o scadente lo si sarebbe visto in seguito