L’esordio narrativo di Anna Martellato supera le aspettative con un tête-à-tête tra due generazioni


Perché le vecchie storie ci affascinano così tanto? Perchè sentiamo la necessità di conoscere come hanno
vissuto i nostri genitori e i nostri nonni? Per trovare risposte e conferme ai nostri dubbi.

La trama del romanzo La prima ora del giorno, esordio narrativo della scrittrice Anna Martellato, si snoda su due piani temporali e racconta le vicende di due protagoniste: la ventisettenne Zoe, che rincorre (a volte letteralmente) i suoi impegni di lavoro ed è determinata a raggiungere i propri obiettivi, e la piccola Anna, che vive con la famiglia sull’isola di Rodi. Entrambe hanno un segreto che custodiscono da tempo ma con il quale è difficile confrontarsi.


Scelte e verità

In un’epoca come la nostra, in cui l’identità di una persona si misura dal suo successo e non da chi veramente è, Zoe si troverà a dover scegliere tra la maternità e la carriera:

Una posizione lavorativa buona e redditizia era la stabilità di cui aveva estremamente bisogno per sentirsi realizzata, per sentirsi qualcuno. […]
Era l’unica cosa che importava, lo voleva a tutti i costi.
Qualsiasi alternativa sarebbe stata un fallimento e lei una povera, stupida fallita.

Anna, ormai avanti negli anni, conoscerà la verità sulla madre, argomento che è sempre stato tabù nella sua famiglia. Nel ripercorrere con la mente i suoi ricordi, la donna insegnerà a Zoe a distinguere quello che è veramente importante, che ci rende le persone che siamo, da ciò che è precario, destinato ad essere rapidamente sostituito.


Il racconto nel racconto

La prima ora del giorno non delude le aspettative, al contrario, le supera andando oltre la sinossi della quarta di copertina: sorprende e coinvolge. La forza del romanzo sta nell’alternanza delle due narrazioni, quella ambientata ai giorni nostri e quella collocata durante la Seconda Guerra Mondiale. L’autrice ci fa riscoprire una realtà che abbiamo conosciuto sui banchi di scuola, riuscendo a trasmetterne i rumori, gli odori e i colori. Lo stile è fluido ma non per questo privo di termini ricercati.

Generazioni a confronto

Altro elemento vincente è il confronto generazionale tra Anna e Zoe. La prima è abituata a ritmi più lenti ed è capace di apprezzare le cose “semplici” della vita; la seconda è intrappolata in un vortice di incarichi dei quali non ha nemmeno il tempo di godere i risultati: dopo ogni evento da organizzare ne segue un altro, e un altro ancora, e la fatica di mesi di lavoro si dissolve in poche ore tra cene, visite guidate, inaugurazioni e presentazioni.

Potremmo definire La prima ora del giorno il romanzo “delle piccole cose, quelle semplici, importanti”.

di Rossella Belardi