La (ri)nascita degli audio-libri

Negli ultimi anni, in primis con l’introduzione degli e-book, abbiamo assistito a cambiamenti e sviluppi sempre più repentini in ambito editoriale. Abbiamo visto il tradizionale romanzo trasformarsi in formato digitale, abbiamo scoperto un nuovo modo di leggere e di fare compere, abbiamo sperimentato e giudicato nel modo più personale possibile la nuova frontiera della lettura.

Il mondo editoriale, vuoi per motivi di crisi, sopravvivenza o altro, non è rimasta e non rimane immobile a guardare le sempre nuove tecnologie popolare il mondo, al contrario, cavalca la cresta dell’onda e, intrepido, fa proprio il progresso e lo adatta alle sue caratteristiche originarie.

Proprio per mezzo di questa logica, attenta a conciliare tradizione e modernità, oggigiorno, stanno prendendo piede, in modo considerevole, gli audio-libri, le storie raccontate da persone famose o meno, che prestano le loro voci ai libri.

L’introduzione, o sarebbe meglio dire, il rispolverare questa pratica antichissima, l’ascoltare e seguire le vicende di un dato personaggio della letteratura, piuttosto che leggerle in prima persona, regala emozioni uniche, che non sempre trapelano con la lettura classica.

Ascoltare, sicuramente, permette di canalizzare maggiori energie nell’immaginare, nell’interpretare messaggi e parole in un’ottica molto più realistica. Se infatti, a far da cornice alla narrazione vi è una spiaggia o un bosco, un luogo particolare, rilassante, in perfetta sintonia con la lettura, il piacere è assicurato! L’audio-libro, per questo motivo, può essere equiparato ad un occhiale che permette la visione della realtà aumentata: l’unica differenza si ritrova nell’organo di senso stimolato, che in questo caso è l’udito, piuttosto che la vista.

Per molti aspetti, ho notato, che l’audio-libro si pone a metà strada tra il tradizionale libro e un film: leggere vuol dire anche recitare, fare pause, dare una certa enfasi a espressioni piuttosto che ad altre; un po’ come un doppiatore, il lettore deve essere in grado di far percepire emozioni e sensazioni agli ascoltatori.

Allo stesso tempo però, con gli audio-libri, viene a mancare il sapore della lettura, quel modo personale di entrare in un libro e farlo proprio. Il ritmo della narrazione viene scandito, non più da se stessi, ma da una persona narrante, che propone il suo modo di leggere e recitare, la sua chiave narrativa.

Ascoltare e leggere sono due cose per molti aspetti differenti, implicano l’utilizzo di diverse capacità e abilità. Ascoltare una storia può risultare più semplice, rilassante, per molti addirittura utile, per non dire fondamentale. Gli audio-libri, se così si può dire, piombano come un fulmine a ciel sereno per coloro che non hanno, a causa di problemi di apprendimento o di vista (dislessia, cecità o altro) la possibilità di godersi il piacere di leggere e comprendere una fiaba, un romanzo o un saggio.

Questi sono solo alcuni dei punti a favore o sfavore che provengono dalla mia personalissima esperienza, se qualcuno volesse esprimere i suoi…

Sara Erriu