Una ricerca attraverso il tempo e i luoghi di una Francia medievale e di una donna in fuga da una morte sul rogo certa


“Hertmans consulta saggi su riviste specialistiche di storia ebraica, interroga gli abitanti, esplora grotte a cavità, e apprende che proprio a Monieux […] si era rifugiata Vigdis, braccata dai cavalieri sguinzagliati dal padre, per sottrarsi alla punizione della famiglia e della Chiesa (se catturata, sarebbe finita sul rogo come eretica)”

E’ così, che Melania Mazzucco presenta sul Robinson “La straniera“, il romanzo scritto da Stefan Hertmans, autore protagonista il quale tenta di trovare per tutta la Francia e oltrepassando i limiti del tempo la giovane Vigdis.

La ricerca della donna non sarà semplice: lo scrittore deve “cancellare” autostrade, ponti, cemento per poter vedere e raccontare la Francia selvatica del Medioevo, ricca di orsi, lupi, profeti, penitenti e predicatori.

Il tutto per inseguire una donna che “pare esistere ormai solo nella sua immaginazione”, tentando di comprendere “la mentalità, le speranze e le paure di una ragazza vissuta in un tempo in cui alle donne si chiedeva di tacere, chinare il capo, pregare, e la cui aspettative di vita non superava i 36 anni”.

In un viaggio nello spazio, in ogni luogo dove Vigdis ha cercato aiuto e felicità, il lettore “attraversa il tempo, fino a colmare il vuoto della storia e raggiungere il mistero dell’eterno presente”.