Un giallo che toglie il velo alla condizione femminile nei paesi autoritari e in ogni società


E’ uscito per Fandango Libri “L’amore ai tempi del petrolio“, il giallo scritto dall’attivista egiziana di fama internazionale Nawal Al Saadawi.

Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 2001 al Cairo, come altre le opere della scrittrice, fondatrice tra l’altro dell’Arab Women’s Solidarity Association e cofondatrice dell’Arab Association for Human Right, è stato oggetto di censura dall’Università di al-Azhar, la massima istituzione religiosa egiziana. Solo varcando i confini autoritari dell’Egitto il libro è uscito allo scoperto: a Londra.

Quindicesimo romanzo dell’autrice – Fandango Libri della stessa autrice ha già pubblicato nel 2019 “Memorie di una donna medico” – “L’amore ai tempi del petrolio” è stato tradotto in più di 20 lingue, fino a essere pubblicato sempre per Fandango Libri, casa editrice attenta alle grandi tematiche sociali e a veicolare messaggi di attualità ed emancipazione (da tutto il mondo).

Nawal Al Saadawi

Ma ora veniamo alla trama…

Il tutto inizia in un paese africano senza nome, dove un‘archeologa non ha fatto più ritorno. Sapere chi era quella donna potrebbe aiutare a risolvere il mistero intorno alla sua sparizione? Lei era appassionata di mummie, amava il suo lavoro e non indossava il velo: era, in una parola “emancipata“.

Lei non era una donna né per la cucina né per il letto, non conosceva a memoria le canzoni che le donne cantano quando stanno in bagno. Non capiva nemmeno la passione che poteva suscitare nel cuore del marito l’osservarla mentre cucinava il cavolo ripieno. Inoltre, non sbatteva le ciglia quando il datore di lavoro, o Sua Maestà, la guardavano

Ma ora la vera domanda è: qualcuno ha costretto l’archeologa a fuggire o il tutto è stato frutto di una libera scelta? Per scoprirlo è necessario immergersi tra le pagine di un romanzo che sembra già promettere molto bene.


Grandi temi sociali

“L’amore ai tempi del petrolio” non racconta solo la condizione femminile nei paesi autoritari, ma in ogni società. All’interno del volume ci sono donne sottomesse al lavoro, donne che lavorano più degli uomini ma con uno stipendio destinato al marito. Donne omologate e dominate socialmente, economicamente e culturalmente.

E, come suggerisce il titolo, non può mancare il petrolio, che finisce per influenzare la società, le relazioni interpersonali, riducendo le persone in schiavitù. Infine, nel romanzo, continui sono i rimandi che conducono alla terra d’origine dell’attivista egiziana che ha ottenuto numerosi riconoscimenti mondiali per la propria attività, fino a essere protagonista di un documentario realizzato dalla BBC.

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