Le assaggiatrici di Rosella Postorino è un romanzo tradotto in oltre trenta lingue e ispirato a una storia vera. Dal 27 marzo al cinema


Una nuova trasposizione cinematografica. Dopo i recenti Il Gattopardo e L’arte della gioia, al cinema esce un nuovo film tratto da un romanzo amatissimo, Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018) di Rosella Postorino.

Ispirato a una storia vera. Il romanzo, come il film, riporta alla luce l’esperienza da brividi vissuta da alcune donne durante la Seconda guerra mondiale. Le assaggiatrici sono coloro che hanno dovuto mangiare il cibo cucinato per Hitler, per verificare che non fosse avvelenato. Solo dopo un’osservazione attenta delle “cavie umane”, e quando nessuna sviluppava reazioni particolari, l’alimentazione poteva essere assunta dal Führer.


La storia delle assaggiatrici

Tra le assaggiatrici conosciamo Rosa (interpretata da Elisa Schlott), la protagonista di questa storia, ma accanto a lei ci sono altre nove donne che hanno lo stesso pericoloso compito. Una roulette russa che può essere letale. Tra di loro si creerà un legame molto forte che viene analizzato con grande attenzione sia nel libro che nell’adattamento filmico.

La storia è ambientata nell’autunno del 1943 a Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura.

Le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell’ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s’intrecciano alleanze e rivalità.


Le assaggiatrici, ispirato a una storia vera

Una storia trascinante che è stata ispirata alla vita vissuta da Margot Wölk, l’ultima vera assaggiatrice di Hitler. La scelta di raccontare questa storia arriva nel 2014 quando Rosella Postorino lesse su un giornale italiano un trafiletto che informava della storia di Wölk. «Il desiderio di fare ricerche su di lei e la sua vicenda fu immediato. Qualche mese dopo – scrive l’autrice nel suo romanzo – riuscii a trovare il suo indirizzo a Berlino, con l’intenzione di scriverle una lettera per chiederle un incontro».

«Appresi che era morta da poco. Non avrei mai potuto parlarle, né raccontare la sua storia. Potevo provare però a scoprire perché mi avesse colpita tanto. Così ho scritto questo romanzo», ha dichiarato.

Il romanzo Le assaggiatrici (lo trovi qui) è stato tradotto in oltre trenta lingue. Dalla sua prima pubblicazione ha vinto diversi riconoscimenti tra cui il Premio Campiello 2018, il Premio Rapallo, il Premio Chianti.

Il film esce al cinema giovedì 27 marzo. Con la regia di Silvio Soldini, ha nel cast Alma Hasum, Emma Falck, Olga Von Luckwald, Berit Vander, Kriemhild Hamann e Thea Rashe. La sceneggiatura è stata scritta da Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia e poi rivista da Silvio Soldini, Doriana Leondeff e Lucio Ricca.

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