Un libro che va oltre il fantasy e racconta la storia di chi è dovuto crescere in fretta dopo la morte dei genitori. Lo schwa a far da padrone


Poe è cresciuta in fretta a causa della morte dei genitori. Tra le altre cose fu costretta a diventare tutrice della sorella Imogen. Poe, la nocchiera del tempo, il nuovo romanzo – oltre il mondo del fantasy di Licia Troisi – è l’urlo di una società che deve sopravvivere alla potenza dei più ricchi.

Obbligata a rubare per mantenere lei e la sorella minore, Poe rischia la vita per aver rubato in casa di un Giudice, una delle figure più influenti e benestanti di Paradise. Qual è la condanna a morte? Tuffarsi in un pozzo, un passaggio interdimensionale che collega i mondi del multiverso.


Io abitavo in cima ai grattacieli di una città chiamata Paradise, in mezzo ai fumi delle fabbriche. Vivevo di furti e altri espedienti. Appartenevo alla parte più sfigata della popolazione. C’era altra gente che stava meglio, e una casta che governava tutto. Non ti voglio annoiare con cose che avrai visto in centinaia di altri posti del multiverso: ci sono i fortunati che hanno tutto, e quelli invece che non hanno niente. È sempre così


Poe, non sa che nelle sue vene scorre il sangue dei Nocchiera, gli unici individui del multiverso in grado di sopravvivere ai Pozzi. Ma non è la fine per Poe, costretta così ad allontanarsi da tutti i suoi affetti, bandita per sempre da Paradise, viene reclutata all’interno dell’organizzazione dei Cercatori, ma solo ad una condizione, che sua sorella Imogen resti viva e che possa condurre una vita ricca e dignitosa. Il prezzo da pagare? Che la sorella perda la sua memoria, perdendo così anche i ricordi della sorella maggiore.

Poe, grazie al suo coraggio, ha saputo cavarsela, e oggi, a venticinque anni, è una cercatrice abile e famosa. Quando le viene affidata la missione di recuperare un’arma devastante, le viene affiancato il cercatore Damyan. Avere un compagno non piace per niente a Poe, ma giorno dopo giorno i due diventano una squadra formidabile. Questa volta però, portare a termine la missione non basterà, Poe deciderà di viaggiare a fondo fino alle sue origini, e forse a una sorella che credeva perduta per sempre.

Licia Troisi, con questo nuovo libro al di là di ogni genere (oltre il genere fantasy, ma anche oltre il genere sessuale), ha introdotto lo schwa (ǝ) per rendere più inclusivo il romanzo e ampliando il pubblico di lettori. Il personaggio di Dhanab viene così descritto: “fondatorǝ e capǝ di tutti i cercatori, appartenente alla specie dei Na’ir“.


Dhanab continuava a sorridere. Mi fece un gesto con la mano, elegante, come tutti i suoi movimenti. […] Col tempo, avevo imparato a considerarlə il dio asessuato della mia vita


Non è un caso che sia scelta la data di uscita l’8 marzo, festa delle donne. Licia Troisi è infatti madre di grandi guerriere che incarnano gli ideali del femminismo: sono donne potenti, indipendenti, coraggiose, che credono nelle loro azioni e nella libertà.

Ero libera, e mi sarei tenuta stretta quella libertà a tutti i costi, l’avrei protetta con le unghie e con i denti

Recensione a cura di Sara Calabria