Con L’inventario dei sogni Chimamanda Ngozi Adichie torna in libreria dieci anni dopo Americanah. Il romanzo racconta quattro donne che devono fare i conti con i bilanci personali


Il suo ultimo romanzo, Americanah, è uscito in Italia nel 2014. Dopo dieci anni di grande attesa, quest’anno la pluripremiata scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie torna in libreria con una nuova opera già considerata un successo di caratura mondiale.

Il romanzo è uscito in lingua originale il 4 marzo, dal titolo Dream Count (HarperCollins), ed è già nella lista dei bestseller secondo il New York Times. In Italia viene pubblicato da Einaudi e sarà disponibile dal 27 maggio. Si intitolerà L’inventario dei sogni (lo trovi qui).

l'inventario dei sogni

L’autrice nigeriana è diventata nota nel panorama editoriale internazionale grazie a L’ibisco viola (Fusi orari, 2006 con cui ha vinto il Commonwealth Writers’ Prize for Best First Book 2005), Metà di un sole giallo (Einaudi, 2008 con cui ha ricevuto l’Orange Broadband Prize 2007, il Premio internazionale Nonino 2009 e il Winner of Winners 2020) e Americanah (Einaudi, 2014 con cui ha ottenuto il National Book Critics Circle Award 2013), e ad altri libri di saggistica come Dovremmo essere tutti femministi (Einaudi, 2015) e Il pericolo di un’unica storia (Einaudi, 2020. Ne avevamo parlato qui).


L’inventario dei sogni di Chimamanda Ngozi Adichie

L’inventario dei sogni di Chimamanda Ngozi Adichie riflette sulle scelte che si fanno ogni giorno per se stessi e per chi sta attorno. Parla di amori, desideri, aspirazioni, mettendo al centro i bilanci personali che, prima o poi, tutti si trovano a fare nel corso della propria vita.

A essere raccontate sono le storie di quattro donne: Chiamaka, una scrittrice di viaggi nigeriana che vive in America e che durante la pandemia si ritrova a pensare alla propria vita, agli amanti del passato, alle scelte compiute, ai rimpianti; l’amica avvocatessa che ha avuto successo in tutto fino a quando, tradita e con il cuore spezzato, non deve rivolgersi alla persona di cui pensava di aver meno bisogno; la cugina che è diventata una donna di grande successo, ma inizia a chiedersi quanto conosca bene se stessa, e infine la governante di Chiamaka, una madre che si trova a dover affrontare una difficoltà che minaccia tutto ciò per cui ha lavorato duramente.

L’inventario dei sogni non parla soltanto di questioni personali, ma anche di immigrazione (del rapporto a volte teso tra africani e afroamericani), di amicizia, amore, maternità tardiva, relazioni tra madre e figlia. E, come il precedente Americanah, è ambientato tra Stati Uniti e Nigeria.


Un’attesa durata dieci anni

Fonte: chimamanda.com

Tra l’ultima pubblicazione in lingua originale e L’inventario dei sogni sono trascorsi dieci anni. In un’intervista al Guardian, Chimamanda Ngozi Adichie ha espresso la ragione di questa distanza: “Non volevo lasciare un intervallo così lungo tra un romanzo e l’altro – dichiara – ma quando sono rimasta incinta, è successo qualcosa“.

In quel periodo la scrittrice ha dovuto affrontare la perdita di entrambi i genitori, ma anche la dura reazione ad alcuni commenti che la scrittrice ha espresso sul genere. A essere state contestate sono le sue opinioni riguardo il suo sostegno ai diritti trans.

“Ho avuto un certo numero di anni in cui ero quasi esistenzialmente spaventata dal fatto di non scrivere più. Era insopportabile – aggiunge Chimamanda Ngozi Adichie nell’intervista sul Guardian -. Ho avuto molti anni in cui mi sono sentita esclusa dal mio sé creativo, esclusa dalla parte di me che immagina e crea; semplicemente non riuscivo a raggiungerla. Potevo scrivere saggistica, andava bene. Ma non era quello che voleva il mio cuore”.

Pubblicità