Un libro che unisce coinvolgimento e informazione


Londra anni venti, un titolo che, se da solo desta interesse negli appassionati della cultura e degli usi e costumi inglesi, quanto più suscita curiosità quando appare su una copertina accattivante, che ritrae la regina Elisabetta e uno dei suoi messaggi di incoraggiamento alla nazione sul celebre schermo di Piccadilly Circus.

Ma non sono solo questi gli elementi che spronano il lettore a sfogliare le pagine del libro: è il nome del suo autore a fornire la garanzia che vale la pena iniziare a leggerlo.

In questi ultimi due anni sui canali Rai si sono succeduti i servizi di corrispondenti italiani da tutto il mondo, ciascuno con gli ultimi dati e aggiornamenti sulla pandemia. Tra loro c’era anche il noto giornalista Marco Varvello, capace di trasmettere in modo diretto e chiaro le notizie, senza troppi giri di parole, abilità che non è posseduta da tutti.

Questa immediatezza si ritrova anche in Londra anni venti. Varvello racconta la storia di due personaggi immaginari, quella di una giornalista, Allegra, e di un camionista, George, alle prese con il lockdown e con le conseguenze post-Brexit che si sono abbattute sui mercati britannici, e che sono state esacerbate dalla pandemia da Covid-19.

Lei: precisa, istruita, determinata a scalare la vetta in un ambiente lavorativo in cui la competizione e lo stress sono a livelli elevatissimi. Lui: pragmatico, senza troppe pretese, dallo stile di vita semplice e che conosce il suo mestiere. Attorno a loro aleggia lo spettro degli scontri tra gruppi paramilitari, mai davvero conclusi: i difensori dell’unione dell’Irlanda del Nord alla Gran Bretagna e i militanti dell’IRA, ma anche il malcontento di chi aveva appoggiato l’uscita dell’Unione europea nutrendo speranze rimaste disattese.


Passione, chiarezza e sintesi

Il romanzo cattura e mantiene viva l’attenzione del lettore perchè è scritto da chi vive Londra ogni giorno, ne conosce la “topografia”, gli stili architettonici, i quartieri, i fatti di cronaca e lo stato d’animo dei suoi abitanti; insomma: da chi Londra vuole farla conoscere.

L’informazione a portata di tutti: frasi non troppo lunghe, di facile comprensione, che l’autore alterna ai modi di dire comuni della lingua parlata inglese, opportunamente spiegati in italiano o comunque resi chiari dal resto del racconto. E così dovrebbe essere se lo scopo, oltre ad intrattenere, è quello di informare e di raccontare la realtà, come recita il titolo dell’epilogo. Molto utile il glossario nelle ultime pagine.

Il libro racconta anche le difficoltà di coloro che, come Allegra, si gettano a capofitto nel lavoro riscuotendo molti successi professionali, e alla fine si rendono conto di aver sacrificato troppo: gli affetti, le amicizie e la propria identità. Vale la pena rinunciare alle proprie convinzioni pur di soddisfare le aspettative altrui e fare carriera?

George invece si troverà coinvolto in un’indagine per rapimento il cui movente non è noto. Anche lui dovrà mettersi in discussione e rivalutare le idee che aveva sostenuto fino a quel momento.

Londra anni venti (Bompiani, 2022) coinvolge e allo stesso tempo informa, due caratteristiche che spesso mancano nei libri di oggi.

Allegra camminava e pensava. […] A mente fredda le restava lo sgomento di ritrovarsi vittima di azioni altrui. Di scelte incaute. Incomprensibili.

Articolo a cura di Rossella Belardi