Un romanzo storico liberamente ispirato alla vita di Aphra Behn


Aphra Behn, secondo Virginia Woolf e Vita Sackville-West, fu una delle prime donne della letteratura inglese a guadagnarsi da vivere come scrittrice, producendo opere in versi, in prosa e componendo opere teatrali. La sua storia raccontata da Emanuela Monti in “Memorie di un’avventuriera” per Il ramo e la foglia edizioni.

La vita di Aphra Behn fu avventurosa, visse per un certo periodo nelle colonie del Suriname, dove si trasferì con la propria famiglia affrontando l’attraversata dell’Oceano Atlantico. Fu anche arruolata come agente segreto al servizio di re Carlo II.

Fu una donna che decise di non sottostare al maschilismo imperante pagando – talvolta a caro prezzo – la propria libertà e, proprio per questo, ancora oggi è un esempio per l’uguaglianza di genere e il superamento di ogni discriminazione che ancora, purtroppo, persiste nelle società odierne.


Provavo una sensazione elettrizzante al pensiero di avere l’arbitrio assoluto della mia vita. Non avevo né padre né marito né fratelli in età tale da potermi imporre la loro volontà o a cui dovessi rendere conto. E quella condizione di libertà avrei voluto conservarla per sempre. Ma questo sarebbe stato possibile soltanto se avessi trovato il modo di guadagnarmi da vivere. E nella Londra di quei giorni era un’impresa ancora più disperata del solito: la peste si stava diffondendo con allarmante rapidità


A raccontare le vicende di Aphra Behn sotto forma di mémoire in prima persona, con un linguaggio diretto e attuale, pur con echi dello stile “storico” e con un taglio psicologico che conferiscono al personaggio un carattere universale, è la scrittrice specializzata in lessicografia Emanuela Monti.

Dal lavoro di accurata ricerca e dallo studio delle fonti primarie è scaturito un romanzo dalla struttura agile, in cui l’immaginazione dell’autrice, sia quando si arroga il diritto di colmare i “vuoti” biografici, sia quando si prende la libertà di scegliere tra le versioni contrastanti quella più adatta allo scopo, rimane sempre ancorata al principio della verosimiglianza e al valore della prospettiva storica.