Una docente americana molto premiata in patria vince il grande premio internazionale


E’ la sedicesima donna insignita del Nobel per la Letteratura dal 1901, Louise Glück, poetessa e saggista americana già vincitrice del Premio Pulitzer nel 1993 con “L’iris selvatico”.

Nelle corde della scrittrice nata a New York il 22 aprile 1943, in una famiglia di origine ebraica, oggi docente alla Yale University di New Haven (in Connecticut) troviamo undici raccolte di poesie che hanno ricevuto importanti premi letterari negli Usa, tanto che la stessa poetessa è stata spesso avvicinata alla grande Emily Dickinson, in particolare per le tematiche comuni trattate, tra cui la famiglia, l’infanzia, la solitudine e il contatto con la natura (leggi qui); ma anche a Silvia Plath e ad Anne Sexton.

Nella poetica di Louise Glück tanti anche i rimandi ai miti e ai valori classici, con un’attenzione ai personaggi abbandonati, puniti e traditi come Didone, Persefone ed Euridice. Tra le pubblicazioni italiane troviamo, nella traduzione di Massimo Bacigalupo, la raccolta “Averno”, ispirata appunto al mito di Persefone.

Come si legge nelle motivazioni all’assegnazione del Nobel alla Letteratura, Louise Glück è stata apprezzata per “la sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende l’esistenza individuale esperienza universale”. All’annuncio della vittoria, Louise Glück non ha potuto fare altro che definirsi “sorpresa e felice“.