Precisione, velocità e senso critico guidano il lettore editoriale. Ecco cosa fa la figura professionale che fa gola ai lettori forti


Chi legge e valuta un manoscritto all’interno di una casa editrice non è solo l’editor, ma anche il lettore editoriale. Questa figura, che sia interna o un freelance, si occupa di leggere un libro appena giunto in casa editrice o edito in un’altra lingua, ma anche una bozza di un libro, un capitolo, una sinossi, dei proposal, per offrire all’editor o all’agente letterario un giudizio oggettivo.

Approssimando, si può dire che il lettore editoriale evita molto lavoro all’editor e all’agente letterario: non a caso, per i più esperti e abili si possono aprire le porte di una casa editrice come consulente editoriale.

Tuttavia, il lavoro del lettore editoriale non è così semplice come può apparire a prima vista. Alla base della sua professionalità vi devono essere precisione, uno sguardo critico, ma soprattutto grande velocità. Spesso capita che un lettore editoriale debba valutare più di un libro alla volta, con scadenze che si aggirano tra i quindici giorni e i due mesi.

Oltre leggere un libro o una porzione di esso, il lettore editoriale deve prestare molta attenzione a comprendere il potenziale, valutare la qualità – a livello letterario e commerciale – di un volume (di saggistica, narrativa o altri generi) e identificare a quale lettore si rivolge, compilando una scheda di lettura, sulla quale deve essere specificata la propria opinione sulla scrittura valutata.

Nonostante non esista un percorso ad hoc per diventare un lettore professionista, ci sono competenze specifiche che permettono di formarsi in questo settore, come conoscenze e abilità linguistiche e letterarie, una cultura umanistica di base. In questa direzione esistono dei corsi come il kit 7 di Edday che spiega come conoscere e farsi strada per approcciarsi a questo affascinante mestiere.

Tuttavia, non bisogna fare confusione con i beta reader, i lettori che ricevono un libro in anteprima, quando non è ancora stato pubblicato, per valutarlo. Il loro compiuto è quello di riferire all’autore i punti di forza e i punti deboli del testo, ma tutto in modo gratuito. Questa figura è spesso richiesta dagli scrittori stessi per avere un giudizio sul proprio manoscritto, e, nel caso, apportare delle modifiche, prima di inviare la proposta agli editori o autopubblicare il libro.