Sul nuovo numero della rivista culturale Robinson de La Repubblica è stato dato grande spazio alla figura della giovane Anna Frank, che ha molto in comune con le generazioni di oggi


Si pensa all’orrore dell’Olocausto e alla personalità di Anna Frank come entità lontane. A volte troppo. Ma, come suggerisce uno speciale articolo sul numero 148 di Robinson, la storia (anche se con sfumature differenti) si ripete ed è proprio il caso di dire che Anna Frank non è poi così distante dai giovani di oggi.

“Anna vive ancora: in ogni bambino spaventato, in ogni adolescente, sfruttato e in ogni giovane che lotta per mantenere la speranza in un mondo migliore, a dispetto delle tante calamità che ci minacciano”

Sono forti, talvolta ansiogene, le parole di Helen Mirren – premio Oscar per The Queen e filo conduttore del documentario su Anna Frank che sarà proiettato nelle sale italiane dall’11 al 13 novembre – ma portano con sè un messaggio, una verità che deve essere detta. Urlata.

“Anna Frank continua a esistere: in Malala, in Greta Thunberg, in ogni ragazza e ragazzo che soffre, fugge, muore per la crudeltà degli uomini”

A Helen Mirren, voce narrante del docufilm #AnneFrank Vite Parallele, della giovane scrittrice che ha realizzato il “diario” più famoso al mondo, ha colpito il talento di autrice, nel “raccontare emozioni e comunicare sentimenti in modo spontaneo, semplice, autentico. Ma anche “l’ottimismo che nonostante tutto la fa andare avanti”.

Mirren, all’interno dell’intensa intervista lasciata per Robinson, spiega anche perché ha voluto partecipare al nuovo progetto pensato per ricordare Anna Frank, che rimanda alle nuove generazioni: è opportuno “mantenere viva la memoria affinché sia conservata come lezione”.


Il nuovo documentario è nato in occasione del 90esimo anniversario della nascita di Anna Frank. E’ scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto, le musiche sono di Lele Marchitelli. Il docufilm è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, in collaborazione con l’Anne Frank Fonds di Basilea e del Piccolo Teatro di Milano. L’evento è patrocinato dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane.