Un annuncio sul Times, un sogno a occhi aperti per quattro donne intorpidite dalla monotonia e dal grigiore della città. Un castello in Liguria tra i glicini, il mare e il sole…


“Tutto ebbe inizio a Londra in un club per signore, un pomeriggio di febbraio […], quando Mrs Wilkins, arrivata da Hampstead per fare acquisti, dopo aver pranzato al club prese il Times da un tavolo della sala fumatori e, dando un’occhiata distratta alla colonna degli annunci personali, vide questa inserzione: Per gli estimatori dei glicini e del sole. Piccolo castello medievale italiano sul Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile. Servitù essenziale inclusa


E’ così che inizia l’avventura di Un incantevole aprile, di quattro donne che decidono (non tutte con facilità) di abbandonare per un mese la propria routine insoddisfacente, per prendersi una pausa dai rumori della quotidianità, chi per trovare pace, chi se stessa; tutte finiscono per ritrovarsi immerse in un panorama ligure fatto di colori, profumi e calore.

Sarà così che il castello di San Salvatore – vuoi per la luce carica del sole che invade le stanze e scalda i corpi, il mare che lambisce gli scogli, quel profumo intenso di glicine o lo sbocciare della primavera ai loro piedi – sconvolgerà la vita di ogni protagonista e regalerà una sensazione intensa di libertà, bellezza e amore.

Qui, metafora – essenza stessa della libertà – sarà proprio il mese di “aprile“, che si rivelerà la chiave di volta del romanzo di Elizabeth Von Arnim: “Maggio bruciava e disseccava; marzo era agitato e poteva essere anche freddo e rigido nella sua luminosità; aprile, invece, arrivava dolcemente come una benedizione, e se il tempo era favorevole nessuno riusciva a rimanere indifferente. Era impossibile non sentire che ti cambiava e ti toccava nel profondo“.


Per molti aspetti, questa stessa sensazione di libertà, la boccata d’aria che le quattro protagoniste cercano, rimanda inconsciamente al primo romanzo (autobiografico) della scrittrice, Il giardino di Elizabeth, un romanzo fresco, colorato, rigenerante: sensazioni che finiscono per accarezzare anche il lettore e trasportarlo in un altro luogo, nella stagione dei fiori e della luce.

Anche qui, inoltre, ritroviamo, oltre la ricerca dell’armonico connubio psico-fisico tra uomo e natura, il bisogno di trovare se stessi, il proprio habitat. E sarà proprio nella cura delle piante e dei fiori, nel trascorrere delle stagioni, nella maternità, che Elizabeth rinasce, si sente felice, realizzata come in Un incantevole aprile vuole essere una delle quattro protagoniste.