E’ salito sul podio per la seconda volta dopo il 2006


Con 200 voti, lo scrittore Sandro Veronesi vince il Premio Strega 2020 con il suo libro, edito La nave di Teseo, “Il Colibrì“, il romanzo dalla copertina gialla che racconta la resistenza al lutto, la storia di un uomo che vive tra le sospensioni e le coincidenze fatali e che, così come un colibrì, impiega tutte le sue energie per restare in equilibrio.

Sto pensando alla mia famiglia, ai miei figli, a mia moglie, ai miei fratelli. Sto pensando al mio editore, a Elisabetta Sgarbi, a Umberto Eco che è stato così generoso da fondarla questa casa editrice. Sto pensando agli amici che mi hanno sostenuto, che hanno votato il libro. Sto pensando all’uomo nuovo, che poi è una donna. A tutte le persone nuove che ci sono e a tutte le navi in mare” ha commentato subito dopo l’annuncio Sandro Veronesi.


Per la seconda volta

E così, per la seconda volta, l’autore toscano si porta a casa la vittoria di uno dei concorsi più ambiti a livello nazionale per quanto riguarda la letteratura. “Un bis eccezionale quello di Sandro Veronesi che ha vinto per la seconda volta il Premio Strega. Prima di lui soltanto Paolo Volponi lo aveva ottenuto per due volte. I nostri complimenti a nome di tutta la città” hanno commentato con entusiasmo il sindaco di Prato Matteo Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani.


Il resto della classifica

A aggiudicarsi il secondo posto è stato Gianrico Carofiglio con “La misura del tempo” (132 voti), il terzo Valeria Parrella con “Almarina” (86 voti), il quarto Gian Arturo Ferrari con “Il ragazzo italiano” (70 voti), il quinto Daniele Mencarelli con “Tutto chiede salvezza” (67 voti) e il sesto Jonathan Bazzi con “Febbre” (50 voti).


Cosa pensa il vincitore del premio?

“I premi sono delle parentesi, in cui si viene giudicati in maniera diretta da parte dei lettori che di rado incontri personalmente. I giudizi, positivi o negativi, sono molto utili, occorre farsi giudicare. Alcuni ti dicono che sei bravo, altri che non lo sei stato abbastanza, se tante volte te le fossi scordato” ha infine espresso Sandro Veronesi.