Si tratta di una vivida ed emozionante riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità e sull’identità come prodotto di un complesso e fragile equilibrio tra ricordi e immaginazione


In uscita il 17 ottobre, Luci di guerra ci porta indietro nel tempo. È il 1945 e Londra, al termine del conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità estranea alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, cui la madre dà una notizia inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato «Falena».

Di fronte a una scelta tanto categorica, Nathaniel e Rachel sono costretti ad accettare, anche se quell’uomo ambiguo non ispira loro la benché minima fiducia. Con il suo fare elusivo e criptico non ha l’aspetto di un tutore, e si accompagna spesso a un gruppo di personaggi eccentrici dall’aria poco raccomandabile.

Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere per cui non esistono manuali: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Nathaniel e Rachel ci mettono poco a rendersi conto che è sempre meglio dubitare anche di chi crediamo di conoscere. Chi è davvero la loro madre? Come mai è partita in fretta, senza bagagli e senza dare notizie?

Sono queste le domande che tormentano i fratelli e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza dal giorno in cui tutto è cambiato, tocca a Nathaniel trovare una risposta. Deve farlo per soddisfare una curiosità che si è trasformata in bisogno di verità. Perché tutti portiamo dentro di noi tante storie quante sono le persone che attraversano la nostra esistenza, e ogni storia è il tassello di un mosaico più grande, la nostra memoria.

Vincitore del Booker Prize e del Golden Man Booker Prize con il bestseller “Il paziente inglese”, Michael Ondaatje ci consegna un nuovo
straordinario romanzo, che la stampa internazionale ha incluso nella lista dei migliori libri dell’anno. “Luci di guerra” è una vivida ed emozionante riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità e sull’identità come prodotto di un complesso e fragile equilibrio tra ricordi e immaginazione.


L’autore

fonte: wikipedia.it

Michael Ondaatje è nato a Colombo, Sri Lanka, nel 1943. Tra le sue opere Garzanti ha in catalogo “Nella pelle del leone” (1990), “Buddy Bolden’s Blues” (1995), “Aria di famiglia” (1997), “Lo spettro di Anil” (2000), “Le
opere complete di Billy the Kid” (2002), “Il cinema e l’arte del montaggio” (2003), “Divisadero” (2008), “L’ora prima dell’alba” (2012). È anche autore di diverse raccolte poetiche, tra cui “Manoscritto” (1999). “Il paziente inglese”, da cui è tratto il film di Anthony Minghella vincitore di 9 Premi Oscar, è stato insignito nel 2018 del Golden Man Booker Prize come miglior opera narrativa degli ultimi cinquant’anni.