Levi (AIE) contro la proposta di abolirlo: ‘Ingiusto che i più paghino per chi ha truffato’


Il mondo del libro si mobilita a difesa della 18App, il bonus cultura che permetteva ai ragazzi di spendere 500 euro in acquisti culturali al compimento dei 18 anni. Dal governo la proposta di modificarlo riservandolo a una soglia massima di Isee, quindi limitarlo ai redditi bassi.

Ricordiamo che la misura era stata introdotta nel 2016 dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi e permette di acquistare libri, giornali, biglietti per musei, cinema, eventi culturali in genere; di effettuare corsi di lingua straniera, musica, teatro e molto altro, il tutto per avvicinare i giovani al mondo della cultura.


Levi (AIE) invia una lettera alla premier Meloni

Il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi, in occasione, ha inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni per chiedere una “sospensione del previsto intervento di riforma” e assicurare una disponibilità “a portare il nostro contributo per un miglioramento”.

Poi elenca alcuni dati positivi che ha portato il bonus: “Nel 2021, l’ultimo anno per il quale si hanno dati precisi, su 220 milioni stanziati 415mila ragazzi ne hanno usufruito per un totale di 192 milioni di spese culturali, di cui poco meno del 70% sui libri, con un impatto evidente sul mercato e sulla filiera del libro. Mai come prima i ragazzi sono entrati nelle librerie e hanno letto un libro. Nei soli primi tre anni della sua applicazione – sono dati rilevati dall’Istat – la 18App ha permesso un incremento dal 46,8 al 54 per cento del tasso di lettura nella fascia tra i 18 e i 21 anni, l’unica nella quale non si è, al contrario, registrato un calo”.


Una battaglia avviata anche da associazioni, professionisti, lettori e influencer

In questa direzione si sono mossi anche scrittori, lettori, associazioni e professionisti del settore che rilanciano sui social network la loro richiesta di mantenere la carta cultura con la campagna #SALVATELA18APP.

La campagna è promossa da tutte le associazioni del settore: AIE – Associazione Italiana Editori, ADEI – Associazione degli Editori indipendenti, ALI – Associazione Librai Italiani, SIL – Sindacato Italiano Librai, Federcartolai Confcommercio, AIB – Associazione Italiana Biblioteche, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, SLC-Cgil Sezione Nazionale Scrittori.

Spiega ancora Ricardo Franco Levi: “La 18app deve essere per tutti: è il modo in cui lo Stato si rivolge a tutti i suoi nuovi cittadini dando loro l’autonomia di poter scegliere come vivere la cultura nel momento in cui diventano adulti, indipendentemente dalle possibilità e dalle scelte dei loro genitori. È una scommessa sul futuro ed è una scommessa che funziona: ogni anno quasi due terzi dei bonus sono utilizzati per i libri, con ricadute fortissime su tutta la filiera”.


Occhio alle truffe, Levi: ‘Non è giusto che i più paghino per gli scorretti’

La 18App non è perfetta – sottolinea Levi -, come dimostrano le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato alla luce numerose truffe. Bene ha fatto il governo e il parlamento a porre la questione di come mettere freno all’improprio uso delle risorse che danneggia prima di tutto il mondo del libro”.

“Qualsiasi riforma in questo senso è benvenuta e anzi auspicabile – tiene a dire -. Ma deve rimanere fermo il principio che la 18App è per tutti: non è giusto che i ragazzi e le ragazze paghino il prezzo di chi abusa di questo strumento, un numero comunque molto piccolo: secondo i dati resi noti dalla Guardia di Finanza, gli abusi nel periodo 2018-2020 riguardano il 2,36% del totale delle risorse impegnate”.


Circa un libro ogni dieci all’anno comprato grazie alla 18App

“Secondo i dati disponibili, un po’ meno di un libro ogni 10 venduto ogni anno nelle librerie fisiche e online italiane è un libro comprato grazie alla 18App – aggiunge il presidente di Aie -. Negli ultimi anni, inoltre, la 18App ha creato una consuetudine dei giovani italiani rispetto alle librerie, dove sempre più spesso si trova un’offerta editoriale tagliata per loro”.

“L’aumento della lettura nella classe di età dai 18 ai 21 anni (dal 46,8% al 54% dal 2016 al 2019), certificato dall’Istat, indica come le abitudini di lettura si mantengono anche negli anni successivi” dichiara Levi, poi conclude: “Dopo la sua approvazione in Italia, che ha avuto un impatto positivo su tutta la filiera e sulla diversità e ricchezza della produzione libraria, misure simili, sempre universalistiche, sono state adottate in molti altri Paesi europei”.