Dopo otto anni, Baricco torna al romanzo con “Abel”, un western metafisico iniziato a scrivere nel 2019


Ha ventisette anni quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole. Abel, il protagonista del nuovo romanzo di Alessandro Baricco, porta in un West immaginario.

Dopo i grandi successi di Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991), Oceano Mare (Rizzoli, 1993), Seta (Rizzoli, 1996), Baricco torna in libreria con un nuovo romanzo che si potrebbe definire un western metafisico.

Abel – da cui prende il nome il libro edito Feltrinelli (pagine 160, 17 euro) – è lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che porta con sè una specie di mistero, mani piccole e labbra orientali. Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” –, ma torna sempre.

La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”.


Abel, una storia spirituale ambientata nel west

Il nuovo romanzo di Alessandro Baricco contiene una storia spirituale in cui è facile lasciarsi catturare dalle ambientazioni tipiche del west, con qualche nota romantica. Una lettura che gioca tra realtà e finzione, tra vita e morte, tra visibile e invisibile.

Con questo nuovo titolo, Alessandro Baricco torna al romanzo dopo otto anni dall’uscita di La sposa giovane (Feltrinelli, 2015). Il noto autore quest’estate si è sottoposto a un secondo trapianto di midollo per la grave forma di leucemia che lo ha colpito, della quale aveva annunciato la diagnosi sui social nel gennaio 2022.

Ad Abel, Baricco ha iniziato a lavorare nel 2019 “per amore del gesto di scrivere” ha espresso. “Sono andato avanti ci ho messo dentro una malattia, la pandemia e lui stava li'” ha raccontato lo scrittore che nei ringraziamenti dice di essere in qualche modo debitore a molti libri che “hanno ingombrato la mia scrivania negli anni in cui ho scritto Abel”. Tra questi i Canti indiani del Nord America, a cura di Aldo Celli, Viaggio nel West misterioso di G.M. Mollar e Alce Nero parla di J.G. Neihardt.

Qui è possibile leggere le prime pagine del libro.