Alda Merini in un film tv: la sua vita tra l’infanzia difficile, la passione per la poesia, l’amore, i figli e il manicomio. In onda in prima serata su Rai 1 giovedì 14 marzo, poi disponibile su RaiPlay


Folle d’amore, prodotto dalla Rai, racconta la drammatica storia di una delle poetesse italiane più amate in assoluto, a quindici anni dalla sua scomparsa.

Nel film tv, con la regia di Roberto Faenza, si scopre Alda Merini adolescente (interpretata da Sofia d’Elia), giovane donna (con Rosa Diletta Rossi) e adulta (con Laura Morante). Tra i ruoli ricoperti quelli di figlia, moglie, madre e poetessa. Il film è liberamente ispirato al libro Perché ti ho perduto di Vincenza Alfano.

Tra le scene, che raccontano i tratti salienti di una biografia piuttosto complessa, ci sono l’infanzia difficile, il contratto con la guerra, la convivenza con la malattia mentale, ma anche la famiglia, i matrimoni, i figli, gli amici intellettuali, le poesie e i premi ricevuti.

Alda Merini, con i suoi scritti, conduce a profonde riflessioni sulla vita, sulla morte, scavando con grande emozione nell’animo umano. Poesie che ancora oggi regalano parole straordinarie che raccontano anche molto di lei. Di lei “nata il ventuno a primavera”, nella cui “anima c’era della meretrice, della santa della sanguinaria e dell’ipocrita. Molti diedero al mio modo di vivere un nome e fui soltanto una isterica”.


Alda Merini: nel film le prime poesie, gli amori, i mariti…

Con questa fiction si scopre come si è accesa la passione per la poesia, ma anche lo sconforto quando Merini non viene ammessa al liceo classico. Tuttavia il suo talento è destinato a emergere lo stesso, solo in un altro modo e grazie a una sua ex insegnante.

Oltre il grande amore per la poesia, Folle d’amore dona grande spazio anche all’amore che la lega con lo scrittore Giorgio Manganelli, di dieci anni più grande di lei e sposato con un’altra donna. Seguirà poi l’incontro con colui che diventerà il marito di Alda Merini, Ettore Carniti, lo stesso che le darà quattro figli e la farà rinchiudere per ben dieci anni in un manicomio (fino all’introduzione della legge Basaglia). Segue poi il matrimonio felice con Michele Pierri, un medico e poeta tarantino con trent’anni più di lei.

Il film non può che aprirsi in un appartamento sui Navigli a Milano, dove la porta è stata sempre aperta per ospitare amici, intellettuali, cantanti, tutti lì per lei. Alda, 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un gran caos in giro. Lei, lì fra le sue cose, racconta la sua poesia e la sua vita a un giovane intellettuale, Arnoldo Mondadori, la cui biografia è contenuta in un altro docufilm visibile sempre su RaiPlay.