Gli impudenti, scritto per la prima volta nel 1943, non è mai stato tradotto in Italia prima d’ora


Non era mai stato pubblicato in Italia. Arriva ora per Feltrinelli il libro d’esordio di Marguerite Duras. Gli impudenti esce il 27 febbraio con la postfazione di Rosella Postorino, autrice del premiato Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018), e dell’ultimo Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli, 2023), candidato al Premio Strega 2023.

Dopo il romanzo autobiografico L’amante (1985), vincitore del premio Goncourt nel 1984; Il dolore (1985); Testi segreti (1987), Occhi blu, capelli neri (1987) – per citarne solo alcuni tra i tanti, usciti sempre per Feltrinelli -, Gli impudenti offre la possibilità di immergersi nella scrittura ancora acerba della grande scrittrice, regista e sceneggiatrice francese.


Gli impudenti: la storia e la prima uscita nel 1943

Gli impudenti, uscito per la prima volta nel 1943, vede Jacques – il fratello maggiore di Maud, la protagonista del romanzo – rimanere vedovo. La madre, madame Grand-Taneran, decide dunque di trasferirsi con i figli nella loro residenza a Uderan, nel Sud-ovest della Francia, nella speranza che possa giovare al figlio in lutto. Ma Jacques sembra avere in mente tutt’altro.

Così come ha sempre fatto a Parigi, anche in campagna assume con autorità il ruolo patriarcale. Perseguita la sorella Maud, plagia il fratello Henri e manipola la madre, sempre pronta a legittimare le sue ignobili azioni. Maud assiste impotente alle angherie di Jacques che, insieme alla madre, progetta di farla sposare a un uomo che non ama per difendere i suoi meschini interessi.


L’attività letteraria di Marguerite Duras

Marguerite Duras ha dedicato buona parte della sua vita alla letteratura: ha pubblicato romanzi che con il tempo hanno fatto emergere i suoi temi cari, quelli della solitudine, dell’incomunicabilità e dell’alienazione.

Il suo successo si attesta però nel 1950 con la stesura di Una diga sul Pacifico, testo dove emergono le influenze letterarie di grandi autori americani come Ernest Hemingway, John Steinbeck, e dell’italiano Cesare Pavese.

Il suo romanzo più noto sarà però L’amante, che giunge in Italia nel 1985 e che nel 1992 conosce la sua trasposizione cinematografica omonima.

Il libro racconta le vicende che la Duras visse in adolescenza quando abitava con la madre e i fratelli nell’Indocina francese degli anni Trenta. Al centro l’amore proibito e vissuto in clandestinità con il figlio di un ricco possidente cinese.


La carriera cinematografica

Oltre l’attività letteraria, Marguerite Duras vanta una grande carriera cinematografica. Ha steso la sceneggiatura del film Hiroshima mon amour, con cui venne candidata all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.


Un libro che racconta la straordinaria vita di Marguerite Duras

Sulla vita della poliedrica Duras, Sandra Petrignani ha scritto un libro, Marguerite (Neri Pozza, 2014), che ripercorre la sua infanzia, gli anni di amicizia con l’attrice e cantante Jeanne Moreau, il regista Jean-Luc Godard, l’attore Gérard Depardieu, lo psichiatra Jacques Lacan.

Quella della Duras è una vita intesa che si intreccia al colonialismo, alla Resistenza, al Partito comunista francese – con l’adesione prima, la ribellione e l’espulsione poi – al ’68, al femminismo, all’École du Regard, alla Nouvelle Vague. Fino al delirio alcolico della vecchiaia. La storia di una donna unica che continua ad affascinare.