Il Teatro della Concordia, nato nel 1808, è stato chiuso con la pandemia ma ora desidera riaprire


Una storia da preservare. In Umbria, precisamente a Monte Castello di Vibio (Perugia) esiste un teatro all’italiana con soli 99 posti a sedere. Questo gioiellino si chiama Teatro della Concordia, ed è nato nel lontano 1808, nel periodo dell’occupazione napoleonica, per volere di nove famiglie benestanti locali come luogo di divertimenti e riunioni.

Questa preziosa testimonianza architettonica in miniatura del teatro all’italiana di stile goldoniano è stato però chiuso per quattro anni, prima per la pandemia e poi per lavori di ristrutturazione. “Questo lungo periodo di inattività – afferma Edoardo Brenci, presidente dell’Associazione Società del Teatro della Concordia – ha comportato una perdita annuale di oltre 50 mila euro per la nostra associazione”. E’ per questo che, per sostenere la ripartenza e i progetti futuri, è stata lanciata una raccolta fondi. L’obiettivo da raggiungere è di 37 mila euro.


Come vengono utilizzati i fondi e come donare

“Con i primi 15mila euro procediamo al riordino e all’allestimento delle sale del teatro – spiega Brenci -, potenziamo le collaborazioni di back office, procediamo con piccole azioni di promozione e per riaprire le visite. Con l’obiettivo successivo a 37mila euro realizziamo l’evento di riapertura e programmiamo la stagione 2024; sosteniamo i costi dei servizi tecnici e di front office, realizziamo una più ampia comunicazione di riapertura al mondo del Teatro della Concordia”.

Ogni donazione, grande o piccola che sia, ci aiuterà ad assicurare che il Teatro della Concordia rimanga in vita, protetto e custodito, per amore della cultura e soprattutto per amore delle nuove generazioni” aggiunge. Sono quasi 8 mila le persone che per il momento hanno deciso di offrire una donazione per questa causa. Chiunque può partecipare, qui il link per contribuire.


La storia del Teatro della Concordia

L’associazione Società del Teatro della Concordia è nata nel 1993, da un gruppo di volontarie e volontari che ha preso a cuore questo gioiellino culturale del paese. Il teatro è stato circa quarant’anni in stato di incuria. Nel 1951 è stato poi chiuso per inagibilità, ma nella seconda metà degli anni Settanta, dopo un ulteriore e parziale crollo del tetto e di parte della platea, l’allora sindaco Vittorio Antonini ha deciso di realizzare un intervento d’urgenza per salvare il salvabile.

Le casse comunali erano però vuote all’epoca, viene così lanciata l’idea di promuovere una sottoscrizione popolare per effettuare un intervento sul tetto al fine di proteggere e salvare ciò che era rimasto dell’edificio. L’appello viene accolto favorevolmente e, grazie anche al contributo operativo di alcune piccole imprese edili locali, il primo intervento di recupero che ha evitato la definitiva rovina della struttura è stato compiuto.

La svolta definitiva nel 1981, quando il comune di Monte Castello di Vibio ha dato il via all’esproprio, provvedendo all’intervento di restauro con un finanziamento europeo. Sarà nel 1993 – dopo sette anni di lavori – che viene portata a termine l’opera di restauro che ha permesso di mantenere la struttura lignea originale che sorregge i palchetti. Rispettando anche gli affreschi originali si è potuto riavere così finalmente un patrimonio di notevole valore architettonico, quale è il Teatro della Concordia. Oggi questo sito ormai storico ha bisogno di un’altra mano, quella per ripartire, in particolare dopo le difficoltà sorte con la pandemia.

1 thought on “In Umbria una storia da preservare, il Teatro della Concordia tra i più piccoli al mondo ha bisogno di aiuto”

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La Società del Teatro della Concordia ringrazia per questa comunicazione finalizzata a confortare e sostenere le nostre attività per un bene culturale unico nella sua architettura di Teatro storico.

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