Un romanzo che tiene incollati fino all’ultima pagina, a crollare tutte le certezze


Sapete cos’è il trasformismo? In ambito teatrale è quella capacità di assumere le sembianze di un’altra persona, le sue caratteristiche, il suo modo di parlare e di vestire. In questo modo, uno stesso attore può interpretare più ruoli nello stesso spettacolo. E’ strano dirlo ma questo è il perno attorno a cui ruota L’enigma della camera 622 (La nave di Teseo, 2021) di Joël Dicker.

Si tratta di uno dei romanzi meno conosciuti dello scrittore nato a Ginevra, autore di La verità sul caso Harry Quebert. Eppure, strutturato con diabolica perfezione, fino all’ultimo ti fa vedere le cose come non sono realmente perché “Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere”.


Un omicidio che sconvolge il mondo finanziario svizzero

L’Enigma della Camera 622 porta nel mondo finanziario svizzero che sta subendo una violenta scossa con la morte del presidente di una delle più importanti banche di Ginevra. La nomina del nuovo presidente diventa, quindi, l’evento più atteso per il Palace De Verbier, un lussuoso hotel sulle Alpi che ogni anno ospita l’annuale festa della Banca Ebzener. Ma la notte dell’elezione, un omicidio nella camera 622 scuote l’hotel, la banca e l’interno mondo finanziario svizzero. Tanti i sospettati, ma poche le prove contro di loro perché ognuno sembra aver un alibi di ferro.

Nonostante il caso resti irrisolto, il Palace De Verbier prova a cancellare il delitto e anche la sua memoria, ma 15 anni dopo uno scrittore sceglie proprio quell’hotel per trascorrere qualche giorno di relax, ignaro di quanto accaduto. Grazie all’incontro con una donna curiosa e avvenente, lo scrittore non può fare a meno di immergersi in quel macabro caso irrisolto che lo porta a indagare sui fatti avvenuti quella notte. Non si immagina nemmeno quante cose verranno portate alla luce scavando sempre più a fondo. Finché non verranno tirate fuori doppie verità seppellite sotto un abile gioco di inganni, raggiri, segreti di famiglia e tradimenti.


Un romanzo ricco di colpi di scena, fino alla fine

Un crescendo di suspense e colpi di scena, con cui Dicker riesce, ancora una volta, a tenere il lettore incollato fino all’ultima parola delle oltre 600 pagine. Il tutto incastrato alla perfezione con un tributo che l’autore fa al suo editore e caro amico Bernard de Fallois, venuto a mancare nel 2018.

Una storia avvincente e a tratti commovente che non vedi l’ora di divorarti per sapere chi è il colpevole. Senza sapere che, alla fine, un colpo da maestro ti fa crollare tutte le certezze costruite volta per volta durante la lettura del romanzo.

Recensione a cura di Clarissa Montagna