Come visitare l’Accademia della Crusca di Firenze. Il luogo storico di cultura apre al pubblico la biblioteca, gli archivi e la Sala delle Pale. Visite sia per persone singole che gruppi e scuole


L’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo, dalla sua fondazione avvenuta nel 1582, è considerata ancora oggi un punto di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana. Ma non bisogna pensare questa illustre realtà come un luogo chiuso e riservato a pochi eletti. Conoscere la sua storia, percorrere i luoghi interni ricchi di cultura e le persone che ci lavorano è possibile, attraverso una serie di visite.


Cosa vedere all’interno dell’Accademia della Crusca

Visitare a Firenze l’Accademia della Crusca permette di entrare a contatto diretto con i siti in cui si svolgono ancora oggi le attività principali. Una visita si muove attraverso gli ambienti più significativi della sua sede, la villa medicea di Castello: la Biblioteca, unica al mondo per la collezione di testi, dizionari, grammatiche e riviste specializzate; l’Archivio, il più ricco deposito della storia della Crusca e dei materiali autografi prodotti nei secoli dagli accademici; la Sala delle Pale, dove sono conservati gli emblemi storici dell’accademia e dei suoi membri, ispirati all’analogia che ha guidato fin dall’inizio l’attività della Crusca, quella tra la buona lingua e la buona farina.


I due luoghi più preziosi: la biblioteca e l’archivio

In particolare, la biblioteca è l’unica in Italia specializzata in lingua italiana e linguistica generale. È composta da un’ampia raccolta di testi classici (letterari, filosofici, giuridici, scientifici, storico-artistici) e da una ricchissima sezione di dizionari, di grammatiche e di riviste italiane e straniere.

Il patrimonio visibile oggi è frutto di una raccolta iniziata durante i primi anni di vita della Crusca e proseguita fino ad ora. Il fondo librario di questa sede è sempre stato concepito dagli accademici come uno strumento fondamentale per i loro studi, in particolare per le sue attività caratterizzanti: l’attività filologica e quella lessicografica.

Per quanto riguarda l’archivio, quello dell’Accademia della Crusca è considerato il più importante per la storia della lingua italiana e l’unica testimonianza dell’attività dell’Istituto fin dalla sua fondazione nel 1583.

Qui sono conservati i documenti relativi alla compilazione delle cinque edizioni del Vocabolario (del 1612, 1623, 1691, 1729-1738, 1863-1923). L’accademia, istituzione che si è sempre distinta per il proprio impegno nel mantenere “pura” la lingua italiana, ha pubblicato la prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca nel 1612, che servì da esempio lessicografico anche per le lingue francese, tedesca, spagnola e inglese.

Oltre questo importante patrimonio, nell’archivio sono presenti diari, verbali, lezioni accademiche e atti amministrativi, concorsi letterari, raccolte di carteggi, testi di lingua, donazioni di spogli, studi e dizionari di studiosi non accademici.


Visite anche per le scuole

L’Accademia della Crusca organizza anche visite ad hoc e attività di laboratorio per le scuole. In particolare ci sono tre percorsi distinti: uno chiamato “Accademici per un giorno”, un laboratorio di lessicografia chiamato “Facciamo il vocabolario” e un laboratorio di dialettologia dove poter lavorare (e divertirsi) con la lingua e i dialetti.

Tra i ruoli dell’accademia rientrano infatti il diffondere – in particolare nelle scuole – la conoscenza storica della nostra lingua, con un’attenzione alla sua evoluzione avvenuta fino ai giorni nostri, alla luce anche degli scambi interlinguistici del mondo contemporaneo.

Tra gli altri obiettivi quello di sostenere, attraverso i suoi centri specializzati e in collaborazione con le università, l’attività scientifica e la formazione di nuovi ricercatori nel campo della linguistica e della filologia italiana, e il collaborare con le principali istituzioni affini italiane ed estere.

Tutte le informazioni per visitare la Crusca sono disponibili sulla sezione dedicata del sito dell’Accademia.