Il romanzo di Maria Rita Concilio svela come possano nascere i disturbi alimentari


Un viaggio alla ricerca della felicità, tra mari, memorie e città, contro i fantasmi della bulimia e dell’anoressia, per approdare alla consapevolezza che la “felicità è desiderare di essere nel luogo esatto in cui si è”. Questo il percorso narrato da Maria Rita Concilio nel romanzo di formazione Mi hai trovata tu, appena pubblicato da Youcanprint, con la prefazione di Vania Russo, scrittrice di romanzi e docente di scrittura creativa.

Mi hai trovata tu parla di vite sospese, come barche dondolanti sul mare al tramonto. Di naufragi sentimentali sulle rotte della felicità. Di dolori che levigano l’anima e il corpo, come fanno le onde con i ciottoli sulla riva. Ma anche della voglia di rialzarsi e ricominciare un nuovo viaggio. E del coraggio di essere se stessi, in una società che ci vorrebbe cinici e insensibili.

L’io narrante e la protagonista, Anna, è una giovane sognatrice, solitaria, avida di letture, amante del mare. I fatti narrati si svolgono tra l’inizio e la prima metà degli anni Novanta del secolo scorso, tra Roma, un’imprecisata città della costa adriatica e Milano.


Il bisogno di dare un senso alla propria vita, l’insorgere dei disturbi alimentari

Schiacciata dal peso delle speranze e delle aspettative che altri le hanno cucito addosso, Anna è alla ricerca di un amore perfetto, di un approdo sicuro per dare un senso alla propria vita. Crede di trovarlo in Alessandro, ma ben presto la loro relazione naufraga tra incomprensioni e incompatibilità. È allora che iniziano i disturbi del comportamento alimentare. Prima la bulimia, poi l’anoressia. In principio l’insano rapporto col cibo si manifesta come una richiesta di attenzione, in seguito diventa una dipendenza, subdola e latente. “Convivevo col suo spettro – si legge -. Mi ricordava che si sarebbe potuta manifestare, indesiderata, in qualsiasi momento, ogni volta che la vita non avrebbe funzionato come volevo”.

Dalle pagine del romanzo emergono innumerevoli spunti di interesse: il viaggio introspettivo della protagonista che può essere d’aiuto per chi lotta contro i disturbi del comportamento alimentare; la rappresentazione della società disumanizzante e orientata al profitto che espropria l’individuo del suo tempo e della sua anima; il profondo rapporto d’amore con il mare che si alimenta della contemplazione delle onde e di passeggiate solitarie sulla battigia; e soprattutto la riflessione sul fatto che la felicità non vada ricercata all’esterno, nelle cose materiali e nelle persone che ci circondano, ma dentro di noi, nell’autenticità delle nostre passioni e aspirazioni.

L’autrice, Maria Rita Concilio (Salerno, 1973), è manager in una multinazionale italiana e vive e lavora a Pescara. Nel 2007 ha esordito sulla scena letteraria con la silloge poetica Ancora un alito di vento, edizione Tracce.