Voltiamo decisamente pagina, nato da il Post e Iperborea, è una risorsa utile per chi fa giornalismo, lo vorrebbe fare o lo segue


Come sono cambiati i giornali in questi ultimi vent’anni, come ci si informa oggi, come si è evoluta la scrittura nel giornalismo italiano e nel mondo. Parte da queste domande Voltiamo decisamente pagina, recente uscita della raccolta Cose spiegate bene, nata nel 2010 dalla collaborazione tra il giornale il Post e la casa editrice Iperborea.

Il fine di questo ultimo numero? Trovare risposte il più possibile aggiornate per capire meglio il presente e cercare di prevedere – per quanto possibile – come sarà il giornalismo di domani.

Una pubblicazione dalla grafica accattivante e dai contenuti aggiornati e dettagliati. Voltiamo decisamente pagina si presenta come un volume tra il libro, il manuale e una rivista piacevole da sfogliare. Una risorsa utile sia per chi lavora nel settore giornalistico o ci vorrebbe lavorare, sia per chi semplicemente le notizie le legge, le guarda, o le ascolta.

A impreziosire il volume testi di giornalisti e scrittori come Annalena Benini, Michela Murgia, Mario Tedeschini Lalli e Carlo Verdelli, che raccontano momenti concitati in redazione e destinati a diventare storici, e spunti di riflessione sul potere del linguaggio e sul fare giornalismo oggi.


Un percorso tra ieri, oggi e domani per scoprire cosa “funziona”

In questo viaggio si scoprono le testate giornalistiche più longeve, quelle più lette oggi, quelle che si sono estinte, quelle che hanno avuto a che fare con profonde crisi e ne sono uscite più forti, come il New York Times.

Oggi il New York Times è considerato in “un altro campionato” rispetto ad altri giornali per via della quota di risorse giornalistiche e per il rigore etico superiori a qualunque altro progetto giornalistico mondiale. Per fare qualche esempio, la New York Times Company ha incrementato i suoi ricavi dell’11,3 per cento tra il 2021 e il 2022; tuttavia, all’inizio degli anni Duemila il giornale ha attraversato una fase di crisi molto profonda, rischiando addirittura il fallimento. Poi è arrivata la svolta, illustrata in Voltiamo decisamente pagina, che ha ridato linfa al giornale.

Nonostante la tendenza al clickbait sia purtroppo ancora attuale, è bello come il libro, frutto della collaborazione tra il Post e Iperborea, dimostri che la qualità, un giornalismo professionale, la scelta di offrire al pubblico un’informazione puntuale, sempre verificata e al passo con i tempi risulti essere la chiave del successo, l’elisir di lunga vita di un giornale.


Per i giornalisti di oggi e domani

Non è finita qui, un intero capitolo è dedicato al tema delle scuole di giornalismo: se sono utili per conoscere il settore, per formarsi e trovare lavoro. E, fondamentale per chi vorrebbe entrare a far parte del mondo dell’informazione, il volume spiega come è cambiata la figura del giornalista.


Ci sono giornalisti che scrivono e giornalisti che non scrivono mai, giornalisti fotografi, giornalisti grafici, giornalisti in audio o in video, ma anche nomi che vediamo spesso come autori di articoli sui giornali che non sono formalmente giornalisti


Con il passare degli anni il lavoro del giornalista si è esteso sempre di più. Giornalista non è solo chi si reca sul campo, raccoglie informazioni e scrive l’articolo. Oltre i freelance, ci sono numerose figure giornalistiche che lavorano nelle redazioni: c’è chi lavora al “desk”, chi fa il titolista, chi l’inviato, chi l’opinionista. E poi ci sono tutte quelle nuove professionalità nate con le forme di giornalismo non tradizionali e sempre più in voga: chi si occupa di podcast, delle newsletter, di fact-checking.

Infine, Voltiamo decisamente pagina offre anche dei consigli per approfondire ulteriormente il settore, con film e serie tv da guadare, libri e newsletter da leggere. Tra i libri L’inviato speciale di Evelyn Waugh (Bompiani, 2011) e Sul giornalismo di Joseph Pulitzer (Bollati Boringhieri, 2009).