Dopo il successo di Potere alle parole e Femminili singolari, la sociolinguista torna in libreria con un libro tutto nuovo che fa tanto bene alla comunità


Le parole non sono solo segni adagiati temporaneamente sulla carta o pensieri liberati per caso nell’aria, le parole portano con sè prospettive, idee, certezze che possono generare conflitti o indurre reazioni positive nel tempo.

Lo sa bene Vera Gheno (che abbiamo intervistato qui), sociolinguista, che torna in libreria con un nuovo libro che aiuta a prendere maggior consapevolezza delle parole che usiamo nella quotidianità.

Abbiamo imparato a conoscere il suo stile semplice e coinvolgente con Potere alle parole, Femminili singolari, Parole contro la paura e tanti altri libri, ma questo, Le ragioni del dubbio si snoda attraverso il dubbio, che ci deve sempre cogliere prima di esprimerci; poi la riflessione, che deve accompagnarci ogni volta che formuliamo un concetto; infine il silenzio, perché talvolta può anche succedere, dopo aver dubitato e meditato, che si decida saggiamente di non avere nulla da dire.

Oltre che nei suoi libri, Vera Gheno diffonde la sua “missione” linguistica anche sui social e su altri canali mediali, cercando di educare a un linguaggio e a un pensiero più inclusivo raggiungendo diverse sfere di pubblico: è nota la sua teoria dello schwa (ǝ), la e rovesciata utilizzata per dare forma “neutra” ad aggettivi, sostantivi e pronomi, scelta che potrebbe risolvere definitivamente il problema di dare genere a ogni parola.

Con questo ultimo libro Vera Gheno lascia momentaneamente da parte la questione di genere per concentrarsi su quando sia necessario, in alcune situazioni, rimanere in silenzio ed ascoltare.

Guardarsi intorno e riuscire a cogliere tutte quelle cattive abitudini che vediamo al bar, in tv o sui social – quante sono le persone che intervengono nelle discussioni senza alcuna competenza specifica pensando di averla, quanti criticano gli esperti, ad esempio – è il primo passo per comprendere come pensare prima di parlare non sia solo un semplice detto, ma una regola che è necessario seguire per il rispetto della persona.

Fonte: ibs.it