Povere creature!, un romanzo brillante e sorprendente che unisce fantascienza, realismo, avventura e formazione. La riscoperta grazie al film premio Oscar


Lascia meravigliosamente sorpresi Povere creature! dello scrittore scozzese Alasdair Gray. Il romanzo, che ha ispirato il film omonimo vincitore di ben quattro premi Oscar, affascina per più di una ragione: per lo stile, la struttura del libro, la caratterizzazione dei personaggi, la trama, ma soprattutto per l’intreccio di generi che raccoglie in sè.

Povere creature!, come Bella Baxter, non si può relegare in un recinto: la narrazione si fa strada tra il romanzo gotico, fantascientifico, d’avventura, di formazione, in parte anche realistico.

Accanto alla storia in sè, il libro propone una cornice che svela alcuni dettagli sulla veridicità della storia narrata da Alasdair Gray. Senza fare spoiler, il romanzo ha tanti elementi realistici, che riguardano la biografia della stessa Bella Baxter, il manoscritto che si legge e tanto altro.


Il personaggio libertino di Bella Baxter

Come nell’adattamento del regista Yorgos Lanthimos, Povere creature! fa divertire con il personaggio libertino di Bella, la giovane suicida riportata in vita con il cervello del figlio che portava in grembo. Ne verrà fuori una bambina con il corpo da adulta che viene accompagnata nel suo processo di formazione dal medico Godwin Baxter.


Dal punto di vista fisico è perfetta, ma la sua mente è ancora in fase di sviluppo, sì, la sua mente ha ancora meravigliose scoperte da fare. Lei sa solo ciò che ha imparato nelle ultime dieci settimane


Quello di Bella si rivela un viaggio che sorprende il lettore decostruendo i pregiudizi e tutte quelle convezioni che l’uomo ha ideato per dare un ordine al mondo. Grazie a Bella, il concetto di spazio e tempo assumono nuove forme, come quello di identità, moralità e libertà.

Nel libro però tutto non si concentra solo su Bella: accanto a lei, ad avere un ruolo chiave anche il suo creatore, appunto Godwin, il suo futuro sposo (nonché io narrante) Archibald McCandless, ma tanti altri personaggi che danno carattere alla storia e incollano il lettore alle pagine. Tra i tanti Durcan Wedderburn e il generale Aubrey Blessington.


“Il mio sogno infantile di diventare un guaritore gentile, famoso e amato si rivelò irrealizzabile. Ero lo studente di medicina più brillante che l’università avesse mai conosciuto […]. Ma nella sala operatoria di Sir Colin gli unici pazienti che toccavo erano anestetizzati. […] Ormai, però, non posso lamentarmi di nulla. Il sorriso di Bella è più felice di quello di Ofelia e rende felice anche me”


“Povere creature!” tra finzione e realtà storica: la metanarrazione

A sorprendere è anche la struttura del romanzo. Innanzitutto, a livello visivo incantano le illustrazioni originali in bianco e nero dell’autore stesso che impreziosiscono il testo. Ma non è finita qui.

Una volta immersi tra le righe, la narrazione stupisce con i suoi salti temporali, tra realtà storica e finzione, e tra punti di vista diversi, che permettono di vedere il romanzo a tutto tondo, aprendo alla metanarrazione.

Fondamentale per comprendere a pieno il romanzo anche le lettere riportate, l’introduzione e le note storiche che coronano il libro, rendendo Povere creature “un’opera senza fine che addita quanto c’è di infinito e infinibile nel nostro essere umani”, come scrivere Enrico Terrinoni nella prefazione.


Un moderno e più luminoso Frankenstein

Leggendo Povere creature! è difficile non pensare al Frankenstein di Mary Shelley (autrice tra l’altro figlia del filosofo William Godwin, stesso nome del creatore di Bella): solo che quella qui narrata è una storia più lieta e luminosa, con elementi umoristici e a carattere sociale.

Non mancano infatti acute riflessioni sulla società, sulla politica, con vere e proprie critiche al tempo (quello di fine Ottocento).

A ricoprire un ruolo importante anche la questione dell’emancipazione femminile: Bella è brava in questo, proponendo una figura scandalosa e profondamente divertente per l’epoca. Il romanzo, per questa ragione, si può interpretare anche in chiave femminista.


L’avevo adorata e desiderata dal momento in cui ci aveva presentati, ogni sua caratteristica mi sembrava l’apice della perfezione femminile e sarei stato felice di sopportare le più atroci sofferenze pur di evitarle anche il più lieve disagio. Bella avrebbe potuto sempre fare quel che voleva con me


La riscoperta del romanzo “Povere creature!” grazie al film premio Oscar

Spesso si consumano delle accese discussioni sulle trasposizioni filmiche (se siano o meno fedeli al testo), ma bisogna notare che il prodotto che è venuto fuori dall’adattamento di Povere creature di Alasdair Gray, con la bravissima Emma Stone nei panni Bella Baxter, ha avuto un ruolo decisivo per la riscoperta di una storia e di un romanzo davvero brillanti.

Il libro è uscito per la prima volta in lingua originale nel 1992, mentre è stato portato in Italia nel 1994 dalla casa editrice Marcos y Marcos, con il titolo Poveracci!. E’ seguita un’altra edizione nel 1999 dello stesso editore con il titolo Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra. L’edizione attuale, uscita nel 2023, è di Safarà, con la traduzione di Sara Caraffini, prefazione di Enrico Terrinoni.

Recensione a cura di Sara Erriu

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